di Erika Noschese
È pronta a scendere in campo con Città Pubblica, a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Bisogno, Maria Rosalba De Vivo, dottoressa contabile 52enne con uno studio a Pontecagnano Faiano. La De Vivo, inoltre, è docente di sostegno presso l’istituto Cicerone di Sala Consilina. Per lei non è la prima esperienza in politica: dal 2006 al 2016 è stata consigliere comunale a Montecorvino Pugliano, amministrazione guidata da Domenico Di Giorgio mentre da maggio 2016 a giugno 2018 assessore al Bilancio per il Comune di Pontecagnano Faiano.
Candidata al consiglio comunale di Pontecagnano con Bisogno sindaco, perché ha scelto di scendere in campo?
«Ho scelto di scendere in campo per poter avere la possibilità di mettere la mia esperienza da amministratore al servizio della comunità di Pontecagnano Faiano, città dalle forti potenzialità turistiche inespresse».
Amministrazione Lanzara, qual è il suo pensiero?
«Cinque anni fa ero candidata nella coalizione opposta a quella di Giuseppe Lanzara ma all’indomani delle elezioni e con la vittoria dell’attuale primo cittadino ho iniziato a nutrire fiducia nel suo operato e su quello che si è poi rivelato essere mero slogan da campagna elettorale. Dopo cinque anni purtroppo devo constatare un abbandono della fascia del litorale, un mancato interesse nei confronti delle attività commerciali e un mancato interesse per il piano traffico».
Quali sono i punti principali del programma elettorale che lei vorrebbe concretizzare?
«Uno dei punti cardine del programma di Bisogno è l’investimento sulla fascia costiera, Pontecagnano Faiano dovrà diventare una città di mare. Il nostro litorale deve diventare una risorsa e non un problema da risolvere. Pontecagnano Faiano è una città con grandi potenzialità mai sfruttate ora è arrivato il momento di investire tutte le energie affinché si possano attrarre investimenti sul turismo per fare ciò una buona amministrazione deve creare le condizioni adatte. Tra le altre proposte che vorremmo concretizzare la trasformazione urbana con centro Aai, ovvero il polo fieristico e la realizzazione del mercato coperto a Centola».
La litoranea versa in uno stato di degrado, cosa si potrebbe fare secondo Lei?
«Innanzitutto si dovrà investire sui controlli per ripristinare la legalità e si dovrà affrontare il problema annoso dell’abusivismo; inoltre si dovrà procedere con un piano urbanistico che possa attrarre i privati ad investire attraverso la costruzione di alberghi e parchi».
Aeroporto Salerno Costa d’Amalfi, l’occasione giusta non solo per Pontecagnano ma per tutta la provincia di Salerno…
«Ho vissuto la mia infanzia abitando nelle vicinanze dell’aeroporto con la speranza che il progetto aeroporto decollasse, con l’allungamento della pista si spera che le compagnie low cost e non possano investire.
Ovvio che l’apertura a regime non solo decongestionerà il traffico aereo di Napoli ma diventerà per la nostra città e per l’intera provincia una infrastruttura e una risorsa fondamentale per lo sviluppo nei prossimi anni».
Appello al voto perché scegliere Bisogno? Perché votare per lei?
«Sono entrata nel direttivo di Città pubblica da circa un anno, ho condiviso da subito il programma e le idee del nostro candidato sindaco. Il programma elettorale si concentra su alcuni punti cruciali e importanti che dovranno essere volano per lo sviluppo della città, sarà una politica del fare e delle cose semplici e essenziali che chiede il cittadino.
Mi sono messa di nuovo in gioco perché non amo stare ferma, non amo stare nella comfort zone e nonostante i miei impegni quotidiani ho deciso di portare il mio contributo come donna, come donna impegnata professionalmente e come educatrice. Credo che la donna in politica possa dare quel quid in più soprattutto in momento storico in cui c’è disaffezione politica. Bisognerebbe investire di più sulla figura femminile attraverso ruoli apicali e su questo ho trovato una grande apertura da parte del candidato sindaco il quale attraverso la Fondazione Picentia ha dedicato molta attenzione a problemi delicati quali la violenza sulle donne. Infine mi piacerebbe dedicare attenzione ai giovani e alle problematiche che stanno affrontando nel post pandemia.
Da docente ho potuto notare che loro hanno sofferto molto la chiusura: il lockdown in una società troppo legata alle tecnologie, senza voler negare la loro importanza anche dal punto di vista della inclusione, li ha isolati facendo emergere tanti problemi (attacchi di panico, di ansia) per questo mi piacerebbe che venissero investiti fondi per il rafforzamento di punti di ascolto con sostegno psicologico che facciano da ponte tra le scuole e le famiglie».