di Erika Noschese
“L’ingresso dei papà in sala parto è una battaglia che rivendichiamo, il merito è soprattutto della Uil che ha collaborato con il suo gruppo di ostetriche per permettere alle future mamme di avere un accompagnatore nel momento più importante della loro vita”. Lo ha dichiarato il dottor Mario Polichetti, responsabile nazionale Udc per la Sanità e le Politiche Sociali che punta l’attenzione anche sul potenziamento dei posti letto per il reparto di terapia intensiva neonatale e la messa in funzione della rete Stam, ovvero il servizio di trasporto e assistenza materna. Dottor Polichetti, quali sono i temi da approfondire per l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona? “Per quanto riguarda l’azienda ospedaliera tre temi da approfondire: l’ingresso dei papà in sala parto, una conquista che ha ottenuto la Uil con il contributo e l’impegno in prima personale di Patrizia Santoro e con il mio contributo. Poi, sollecitare l’azienda a potenziare i posti di terapia intensiva neonatale perché l’unità operativa di gravidanze a rischio richiede sempre più ricoveri ed è opportuno aumentare i posti di terapia intensiva neonatale per consentire una maggiore affluenza ed evitare trasferimenti di neonati prematuri o patologici presso altre strutture della provincia o della regione. In terzo luogo, la messa in funzione della rete Stam, ovvero il servizio di trasporto e assistenza materno. I pazienti provenienti da tutta la provincia o regione con problemi di gravidanze a rischio, vengono trasferite a Salerno con un servizio di trasporto. Salerno è punto di riferimento provinciale e deve diventarlo sempre di più perché abbiamo richieste da tutta la regione e fuori, ragion per cui è necessario rendere il servizio di trasporto e assistenza; ad esempio, una donna con una gravidanza a rischio, proveniente da Eboli o Vallo della Lucania viene messa in ambulanza e in rete per il trasferimento del feto in utero della madre presso il centro di gravidanza a rischio del Ruggi. L’ingresso dei papà in sala parto è una battaglia della Uil, portata avanti anche dall’ostetrica Patrizia Santoro… “Voglio rivendicare il risultato dell’ingresso dei papà in sala parto: è stata l’attività sindacale della Uil che ha consentito il ripristino di questa buona abitudine perché la presenza di un familiare in sala parto o del compagno è un segno di grande civiltà, trasparenza e di professionalità in quanto rappresenta un supporto importante per la donna che sta partorendo; è utile al neo papà che potrebbe così partecipare ad un momento così importante per la famiglia ed è una forma di garanzia che tutto si svolge con la massima professionalità, con trasparenza e alla luce del sole. Noi rivendichiamo il successo, io come responsabile per la sanità e credo sia merito della Uil che ha favorito il raggiungimento di questo importante obiettivo e ringrazio il corpo ostetrico dell’azienda ospedaliera universitaria perché si è subito messo al lavoro in tal senso per accettare e favorire il raggiungimento di questo obiettivo”. Lei ha parlato del potenziamento dei posti letto in Tin. Una richiesta necessaria per fronteggiare la necessità di donne incinte provenienti da oltre provincia e, sempre più spesso, da fuori regione… “E’ importante il potenziamento dei posti letto in terapia intensiva neonatale perché se afferisce gente, trattiamo malattie molto complesse, trattiamo gravidanze trigemine e così via ma i posti sono sei, attualmente e i posti rischiano di saturarsi in breve tempo. Chiediamo alla direzione di provvedere in tal senso così come chiediamo di far partire il settore della chirurgia neonatale: il neonato che nasce con una malformazione deve poter nascere a Salerno ed essere trattato qui, evitando trasferimenti oltre provincia o, addirittura, fuori regione. Le professionalità ci sono, la chirurgia neonatale deve poter decollare per dare una completezza dal punto di vista del trattamento alla gravida a rischio o con feti che presentano malformazioni”.