di Erika Noschese
Si apre un nuovo capitolo penale sulla vicenda delle Fonderie Pisano. La Procura di Salerno ha infatti affermato la penale responsabilità di Antonio Setaro, Luca Fossati, Guido Pisano, Renato Pisano, Ciro Pisano, Ugo Pisano, le fonderie Pisano &Co. Per la vicenda relativa all’inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento di via dei Greci con l’ipotesi d’accusa di disastro ambientale. Il tribunale di Salerno ha infatti proposto appello avverso la sentenza di primo grado emessa nel processo a carico dei componenti del consiglio di amministrazione della famiglia Pisano e di altri soggetti imputati: la pubblica accusa non ha condiviso la decisione emessa dalla dottoressa Zambrano, Gup presso il tribunale di Salerno, ritendendo che la sentenza vada modificata nella direzione di un accertamento della responsabilità penale a carico degli imputati. “Esprimiamo grande soddisfazione per questa scelta della Procura e annunciamo sin da ora che saremo presenti al loro fianco, come parte civile, rappresentati con decisione dal nostro Avvocato Fabio Torluccio, perché siamo convinti che i reati contestati dall’impianto accusatorio delle indagini della Procura si siano tutti consumati e pertanto auspichiamo in una condanna piena nei confronti degli imputati per i reati commessi contro la popolazione e contro l’ambiente”, ha dichiarato Lorenzo Forte, presidente del comitato Salute e Vita. Nei prossimi mesi verrà fissata l’udienza davanti alla Corte di Appello di Salerno per proseguire il giudizio. “Si tenga anche conto che precedentemente il difensore dei Pisano ha proposto ricorso per Cassazione per contestare la condanna dell’unico reato loro ascritto e per ottenere di conseguenza la piena assoluzione; sull’altro fronte, con questa scelta, la Procura si dimostra convinta dei capi di imputazioni per i gravi reati commessi e noi siamo determinati a partecipare a questo processo come parte civile per andare fino in fondo a questa triste vicenda ed ottenere finalmente giustizia piena, anche perché a tutt’oggi l’aria nella valle dell’irno è irrespirabile e la popolazione soffre le conseguenze di un’attività industriale che sta avvelenando ormai da troppo tempo l’aria e l’ambiente della nostra città”, ha dichiarato Forte. “L’iniziativa della Procura di Salerno, che ha proposto appello alla sentenza di primo grado nel processo a carico dei membri del Cda di Fonderie Pisano, consentirà di aggiungere nuovi tasselli alla verità su una vicenda che si trascina da decenni con troppi dubbi. Da un lato c’è una comunità che ha diritto di sapere se e quali siano stati gli effetti di anni e anni di emissioni sull’ambiente e sulla salute delle comunità di interi quartieri e della Valle dell’Irno. Dall’altro va fatta piena luce sul livello di pericolosità di un sito che potrebbe presto essere trasferito nella vicina Buccino, in un’area soggetto a vincolo paesaggistico e che per questo andrebbe salvaguardata e rilanciata”, ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione speciale regionale Aree Interne Michele Cammarano. “L’auspicio – sottolinea Cammarano – è che siano resi noti i risultati dello studio Spes, realizzato ben cinque anni fa e in possesso della Regione Campania, ma i cui dati non sono mai stati ancora pubblicati. Un’indagine che evidenzia, in maniera drammatica, l’incidenza del fattore ambientale sulla popolazione residente a ridosso delle Fonderie Pisano”. ““La procura ha dato un bel segnale soprattutto nel giorno in cui emerge drammaticamente la realtà dei reati ambientali nella nostra provincia, adesso però quello che va fatto attraverso un iter procedurale amministrativo già avviato da tempo è aprire un vero tavolo politico per salvare l’azienda, dove concretamente e con componenti autorevoli si ragioni e si proceda alla delocalizzazione in modo spedito e quindi costruzione di un impianto tecnologicamente avanzato in grado di dare ancora più occupazione nel nostro territorio”, ha dichiarato invece il vice presidente del Codacons nazionale Matteo Marchetti.