di Andrea Pellegrino
Resta critico il giudizio della Corte dei Conti sulla situazione economico-finanziaria in cui versa il Comune di Salerno. Confermate dai giudici contabili le inadempienze, i ritardi e le irregolarità che hanno caratterizzato il Comune ed emerse dall’esame del consuntivo relativo al 2012 ed ai dati del 2013. Pur prendendo atto delle misure correttive adottate dal Comune e contenute nella delibera consiliare di inizio anno, la Corte dei Conti si è riservata di esprimere un giudizio puntuale solo all’esito dell’esame dei bilanci consuntivi 2013 e 2014. Così come appare la situazione ad oggi, è concreto il rischio che il Comune non sia in grado di poter garantire per i prossimi anni il pareggio di bilancio. Spese eccessive, mancato introito dei residui attivi, utilizzo di somme vincolate e destinate per la realizzazione di opere pubbliche, utilizzate invece per far fronte alle spese correnti, entrate di incerta concretizzazione, eccessive spese per la gestione del personale, un elevato contenzioso. Sono questi gli aspetti che più preoccupano i giudici contabili per come emersi dagli atti del Comune e che solo parzialmente sono stati chiariti con la “manovra correttiva adottata dall’organo Consiliare”, che per certi versi potrebbe apparire come una manifestazione di volontà, un elenco delle cose a farsi, più che una concreta e puntuale soluzione agli innumerevoli problemi finanziari in cui versa il Comune e ai quali la legge (il testo unico enti locali) impone, invece, di darvi rimedio in tempi strettamente brevi. Un invito dunque alla prudenza quello che i giudici rivolgono all’Ente che troppo spesso, almeno fino al 2012, è riuscito a garantire la propria sopravvivenza contabile utilizzando entrate straordinarie che dovrebbero servire per spese aventi la stessa natura della straordinarietà e non per far quadrare il bilancio che per sua natura dovrebbe essere coperto con entrate ordinarie. Ma i rilievi della Corte hanno tra l’altro toccato un altro aspetto di preminente attualità: i rapporti dell’ente con le società partecipate essendo emerse delle contraddizioni in più casi tra i crediti che il Comune ritiene di vantare e non riportati invece nei bilanci delle società. Non una quindi, ma diverse le criticità che tuttora emergono e per le quali fatta la diagnosi si è ora in attesa di scoprire se la terapia adottata dal Comune riporterà in salute l’ammalato, nella fattispecie il bilancio, colpito come sembra da più patologie piuttosto serie ed in parte alleviate dal consistente ricorso all’indebitamento previsto dallo Stato per far fronte al pagamento di debiti contratti nei confronti delle imprese e non pagati per la mancata capacità di riscossione. Ma ad essere attenzionata da parte della competente commissione ministeriale vi è anche il controllo sulla gestione delle risorse a favore del personale comunale, tant’è che i giudici contabili, fermo restando le determinazioni di competenza della commissione, in esito alle somme illegittimamente erogate, ha disposto l’invio della propria relazione al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e alla Procura presso la Sezione Giurisdizionale della Regione Campania della Corte dei conti, per gli specifici profili di competenza, invitando l’organo di revisione a fornire idonei aggiornamenti, in sede di relazione sui rendiconti e sui bilanci di previsione. Il dato che emerge in maniera incontrovertibile è che il Comune di Salerno, per perseguire il principio della sana e prudente gestione finanziaria, dovrà voltare pagina magari riducendo le spese superflue e ponendo maggiore attenzione nel recupero delle somme che troppe volte non vengono incassate. Certo è che i bilanci, almeno quelli sinora esaminati, non consentono di collocare il Comune di Salerno tra gli enti “virtuosi”.