di Arturo Calabrese
È palpabile il nervosismo all’interno della maggioranza di Perdifumo. Mentre le brutte figure a mezzo stampa continuano a susseguirsi, gli esponenti dell’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Paolillo sono molto adirati e sfogano la propria rabbia sui social.
Non solo, a dire il vero: c’è anche chi abbandona l’eleganza istituzionale, qualora l’avesse avuta, e proprio nella piazza virtuale si lascia andare a feroci critiche nei confronti di colleghi amministratori di enti limitrofi. Il più attivo è Carlo Di Muoio, più volte candidato e più volte bocciato dalla popolazione, che a giugno è finalmente riuscito ad ottenere l’agognato scranno di Palazzo di Città.
Evidentemente ferito nell’orgoglio per i tanti articoli giornalistici nei quali venivano evidenziate le criticità del comune amministrato, si lascia andare ad attacchi sui social alla stampa, agli internauti e ai sindaci dei paesi vicini. Se nel primo caso si tratta di ordinaria amministrazione per chi non ha argomenti, negli altri casi si scade in atteggiamenti che nulla hanno a che fare con la cosa pubblica.
“Fatevi avanti se possedete delle soluzioni illuminanti” ha scritto, ad esempio, chi lo criticava ma è nel pomeriggio di ieri che Di Muoio riesce a dare il meglio della sua arte. Nell’attaccare la stampa, si colpisce anche l’amministrazione di Lustra, guidata dal sindaco Luigi Guerra, per lo stato in cui versa un campetto nella frazione Rocca Cilento. Al di là della questione, che di certo verrà approfondita, Di Muoio dimostra di non conoscere le più basilari regole di rispetto e convivenza.
L’attacco all’amministrazione Guerra è chiaro e pare proprio essere la continuazione di una spaccatura avviata da un collega perdifumese di Di Muoio, quell’Andrea Russo che, unico nella storia, ha sfiduciato sé stesso per poi riproporsi come nuovo che avanza pur di appoggiare Michele Apolito alla scalata della Comunità Montana ai danni proprio di Guerra. Insomma, tra Perdifumo e Lustra pare proprio esserci una faida con azioni belliche a senso unico da parte dei primi. Sui social, Di Muoio ha l’ottima compagnia del vice sindaco Marseo Ronzio, nominato tale dopo che era stato pubblicato un bando nel quale si cercava una figura femminile. “Oltre ad essere un vigliaccio, sei pure un ageista”: sono le parole scelte da Ronzio per rispondere ad un post satirico che spopola sui social.
Insomma, anziché pensare alle criticità del proprio comune, incapace di pensare ed organizzare un cartellone di eventi natalizi a differenza di altri enti che vengono criticati, chi amministra Perdifumo si lancia in attacchi sulla rete, rispondendo con violenza all’ironia, libero pensiero dei cittadini ed anche alla libera stampa. Mancanza di argomenti, tensioni tra colleghi, continua crisi di maggioranza e diversi fallimenti cerano una rabbia tangibile che deve essere sfogata in qualche modo. Unica cosa in cui chi amministra Perdifumo riesce ad eccellere.
Le criticità di cui parlare nel centro dell’interno sono ancora molto numerose, tra bandi pubblici, situazioni di abbandono e affidamenti vari su cui si farà luce. Sperando di non incappare nell’ira funesta del consigliere Carlo Di Muoio e del vicesindaco Marseo Ronzio.