Salerno/Nocera Inferiore. “Ristretti in Agosto”, è il titolo del tema nell’ambito delle iniziative promosse dall’Unione Camere Penali Italiane per tenere alta l’attenzione sullo stato delle carceri. Una delegazione di sei avvocati del foro di Nocera Inferiore presieduto da Nobile Viviano hanno fatto visita ieri ai detenuti nel carcere di Fuorni a Salerno. “È quanto mai necessario ricordare, soprattutto a quanti hanno diretta responsabilità sulla vita delle persone private della libertà personale, come le condizioni inumane e degradanti in cui versano i nostri detenuti divengano ancora più insopportabili durante il periodo estivo. Il sovraffollamento degli istituti di pena nel nostro Paese rappresenta il dramma nel dramma dell’estate nelle carceri italiane. Dall’inizio dell’anno ad oggi, già 62 persone detenute si sono tolte la vita. Non c’è più tempo”., hanno detto i penalisti nocerini dopo la visita al penitenziario di Fuorni. Una iniziativa nata dalle maratone oratorie che ha visto impegnate oltre 70 Camere Penali su tutto il territorio nazionale e che si è conclusa in Piazza Santi Apostoli, a Roma, lo scorso 11 luglio: “intendiamo continuare a dare “voce a chi voce, purtroppo, non ha”, attraverso la presenza dei penalisti italiani e quindi anche del foro nocerino nelle carceri anche nel mese di agosto. Attraverso il costante e straordinario contributo delle Camere Penali territoriali, con il coinvolgimento dei parlamentari di ogni Regione, scrivono le Camere Penali Unite Nazionali Osservatorio Carceri “vogliamo dare nuovo impulso all’opera di sensibilizzazione della Politica, dell’opinione pubblica, del mondo dell’informazione, dell’associazionismo e della magistratura tutta, affinché ognuno faccia la sua parte per riportare il carcere dentro i confini della legalità costituzionale, restituendo dignità ai detenuti”. E in tale ottica che si è promosso per agosto una o più giornate di visita presso gli istituti penitenziari dislocati su tutto il territorio nazionale coinvolgendo i rappresentanti della politica, delle istituzioni e della società civile, “così da contrastare all’interno delle carceri l’ulteriore isolamento che i detenuti patiscono in estate e denunciare all’esterno il costante e immorale tormento che vivono nell’inerzia assoluta di quanti ancora hanno il dovere di intervenire”.
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