di Andrea Pellegrino
I conti non tornano. E non solo quelli in casa Pd. A meno di una settimana dalla fissazione ufficiale delle primarie – in programma domenica prossima – le vie delineate per uscire dall’impasse sono ancora infinite. Questione di percentuali all’interno dell’assemblea regionale mentre non giungono notizie da via del Nazareno. Secondo la tempistica, entro poche ore bisognerà comunque prendere una decisione: almeno sul paventato rinvio delle primarie all’8 marzo che avrebbe già la contrarietà del gruppo di riferimento di Vincenzo De Luca. Per ora ai vertici regionali del Pd non sarebbe arrivata nessuna richiesta ufficiale ed il tutto si muoverebbe solo via telefono. In pratica, si starebbe acquisendo la disponibilità al rinvio delle varie correnti prima di convocare una nuova direzione telematica. Anche perché si teme che un nuovo rinvio, oltre a sgonfiare ulteriormente l’entusiasmo intorno alla consultazione interna, ne decreterebbe completamente la fine. Questa mattina Assunta Tartaglione incontrerà i segretari provinciali ed organizzativi del partito per fare il punto della situazione. Ma il problema sarebbe sempre lo stesso: mancherebbe il nome unitario per superare De Luca e Andrea Cozzolino. O meglio, numeri alla mano mancherebbe il via libera del gruppo di Mario Casillo che avrebbe sottoscritto il documento anti primarie senza però indicare il candidato. Ed al momento sarebbe proprio Casillo a mantenere tutti in ostaggio.
Le percentuali in assemblea
I numeri parlerebbero chiaro: Gennaro Migliore non arriverebbe – all’interno del partito – oltre il 54 per cento. L’ex Sel è sostenuto dai renziani, dai popolari di Topo, dai dalemiani di Umberto del Basso de Caro, da Guglielmo Vaccaro e dal deputato salernitano Simone Valiante. Circa il 15 per cento, invece sarebbe detenuto da Mario Casillo che, sganciatosi definitamente da De Luca, avrebbe posto il veto su Cozzolino e non vorrebbe neppure Migliore. In pratica il potente consigliere regionale vorrebbe sedersi direttamente al tavolo delle trattative per individuare il nome. Un candidato semmai condiviso anche dall’Area Popolare. E nulla esclude che considerati i rapporti politici, Casillo non possa calare il nome del segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione, come soluzione istituzionale verso la quale nessuno potrebbe eccepire nulla. La candidatura della Tartaglione significherebbe la vittoria su tutti i fronti di Mario Casillo e del suo gruppo. Un incontro dovrebbe tenersi domani, almeno per decidere il da farsi. Allo stato, infatti, salvo nuove comunicazioni domenica si svolgeranno le primarie della coalizione di centrosinistra.
Alfano a Napoli
Oggi, invece, è il giorno di Angelino Alfano che farà, nel pomeriggio sarà a Napoli, per una visita in Prefettura prima, per un incontro con Caldoro poi ed infine, in serata, per raggruppare i suoi a cena a Limatola nel beneventano, regno dell’ex ministro Nunzia De Girolamo. A quanto pare non si prenderà una posizione chiara, in attesa di conoscere il candidato del Pd. Insomma, secondo prime indiscrezioni la linea che Alfano vorrebbe seguire in questo momento sarebbe proprio quella dei due forni: mantenere un canale aperto con il Pd e non rompere ancora con Stefano Caldoro. Ma a quanto pare la tensione all’interno del Nuovo centrodestra sarebbe alle stelle: tant’è che mezzo partito non si sederà alla tavola di Alfano. I maggiori assenteisti dovrebbero essere gli attuali governanti della Regione Campania che vorrebbe stringere nuovamente il patto con Caldoro, abbandonando le trattative a sinistra.