“A Cuperlo dico che se dovessi immaginare di vivere in un partito nel quale la libertà di opinione rappresenta un pretesto per la pulizia etnica o l’eliminazione sistematica da ruoli istituzionali sarei nettamente contrario. Sono per un partito di persone libere.
C’è un problema di equilibrio ma ci sono le condizioni per trovarlo. Basta con questo psicodramma: nessuno è ospite di questo partito, siamo inquilini della stessa casa e militanti”.
Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Campania, nel suo intervento in direzione Pd. “Se si immagina di utilizzare le vicende istituzionali in ragione della battaglia politica interna sono ferocemente contrario perché la discussione deve essere ampia ma quando si decide si decide”, ha aggiunto.
“Certe operazioni nostalgia non mi convincono assolutamente. Ci sono aree nelle quali il partito non esiste, dobbiamo ricostruirlo. E’ un problema vero. Ma non vorrei che alla base di quelle operazioni nostalgia ci fossero più che problemi politici problemi prostatici, che richiedono altri specialisti”. “Nessuno immagini – ha proseguito – che essere minoranza o maggioranza possa significare avere una rendita di posizione. Se uno è un idiota è un idiota, che sia minoranza o maggioranza”.
E quanto alle primarie: “Siamo stati talmente bravi da accreditare i titoli prestampati ‘flop primarie’ a Milano e Roma e ‘caos primarie’ a Napoli. Ma io a Roma mi sono meravigliato dei 40mila cirenei votanti: abbiamo somministrato per mesi la cura Orfini, sedativi per i romani, avevamo Giachetti e Morassut, mica Brad Pitt e Raul Bova. Quei 40mila mi hanno sorpreso. E invece a volte arriviamo a farci del male con le nostre mani”.