L’ennesimo fulmine su Salerno, ed in particolare su Vincenzo De Luca è giunto ieri quando, rispettando le indicazioni della vigilia, la commissione di garanzia nazionale del Partito democratico ha congelato l’ultimo congresso di Salerno. Praticamente «annullato» – dice Simone Valiante, rappresentante provinciale della mozione Cuperlo. Sostanzialmente si tratta della “convenzione” che si è votata domenica scorsa e che ha registrato l’exploit di Matteo Renzi, soprattutto a Salerno città e che ha portato al ricorso da parte dei componenti del comitato Cuperlo. I voti di Salerno non saranno conteggiati, così come l’intera provincia non avrà i suoi delegati per la convenzione nazionale (che deciderà i tre sui quattro candidati che si sfideranno l’8 dicembre), che si terrà domani all’hotel Ergife di Roma. «Da lunedì – spiega l’onorevole Valiante – si aprirà una nuova fase. Ma in questo momento i voti di Salerno non saranno considerati». Un nuovo smacco per Vincenzo De Luca, sul quale pesa sempre di più il suo improvviso ed imponente sostegno al sindaco di Firenze. Intanto è stata rinviata l’acquisizione da parte dei carabinieri di Salerno di atti presso la sede nazionale del Pd. La linea da parte della Direzione Distrettuale antimafia che ha aperto una inchiesta sul tesseramento salernitano, è quella di avere un quadro più chiaro, di capire cosa è successo nella campagna di tesseramento 2012 del Partito democratico. E’ per questo che ieri è slittata la prevista acquisizione di documenti presso la Capitale. Il sostituto procuratore della Dda vuole mettere a posto ancora diversi tasselli prima di ascoltare anche i componenti della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico e lo stesso ex segretario nazionale Pier Luigi Bersani, la cui firma compare nelle tessere incluse nel fascicolo d’indagine. Ruota intorno a un pacchetto di tessere in bianco ed a un elenco di nominativi l’indagine aperta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno sulla campagna di tesseramento 2012 del Partito Democratico. Tessere ed elenco trovati nella disponibilità di un imprenditore di Nocera Inferiore senza alcun collegamento apparente con la segreteria provinciale del Pd. Sul come e sul perché l’imprenditore disponesse di un centinaio di tessere originali e in bianco il sostituto procuratore Vincenzo Montemurro sta cercando di far luce. E mercoledì scorso ha ascoltato per circa tre ore il coordinatore nazionale dell’area Cuperlo, Patrizio Mecacci, che nei giorni scorsi aveva denunciato agli organi d’informazione “situazioni fuori da ogni controllo democratico” nella campagna di tesseramento 2013 a Salerno utile per determinare, attraverso le primarie, la scelta del segretario nazionale. Una città, Salerno, dove il voto dei circoli ha fatto registrare un boom di consensi per Matteo Renzi, oltre il 70%. Mecacci ha confermato al magistrato sospetti e perplessità sulla regolarità del congresso provinciale giià celebrato ma non era a conoscenza delle procedure a livello locale adottate per la campagna 2012. Per chiarire questi aspetti la Dda ha convocato per lunedì il coordinatore provinciale dell’area Cuperlo, il deputato Simone Valiante. Ma è proprio per far luce sul tesseramento dello scorso anno, al quale si riferiscono le tessere sospette, che bisognerà ascoltare i dirigenti locali, in particolare il responsabile organizzativo del Pd di Salerno in carica fino a un mese fa Nello Mastursi. Per quest’ultimo non è stata però fissata una data per la testimonianza. (andpell)
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