di Erika Noschese
Rilancia la battaglia di far entrare i papà in sala parto, l’ostetrica Patrizia Santoro intervenuta, ieri, in qualità di disturbatrice a Tribuna Politica. Un percorso in salita che la Santoro, membro della Fials, sta portando avanti. “Le donne hanno bisogno di supporto, di sostegno e questa è una situazione che investe tutti noi – ha dichiarato la Santoro – A gennaio abbiamo lanciato una petizione, la stiamo seguendo e sta dando buoni risultati; si tratta di sensibilizzare tutte queste strutture perché la donna ha il diritto di avere una persona accanto”. In questi mesi, numerose le mail che sono giunte alla direzione generale del Ruggi d’Aragona chiedendo di poter far entrare i compagni o i mariti al momento del parto. “E’ normale che quando una donna entra in un posto e non può avere nessuno accanto, affronta un parto tra non poche difficoltà”. Sarà Polichetti a farsi portavoce di questa battaglia, anche direttamente negli ambienti ospedalieri. “E’ la direzione a poter sbloccare questa situazione, delineando i percorsi da seguire per gli accessi delle persone estranee ma c’è da dire che il Ruggi è una struttura antica dove è difficile individuare questi percorsi e non è poi una problematica semplice da risolvere, soprattutto nella fase acuta della pandemia ma ora che la curva è in discesa, con la vaccinazione di massa, si può pensare di riammettere i partner o i genitori in sala parto e le persone care ma non è facile da organizzare”, ha replicato Mario Polichetti. Nei giorni scorsi, proprio da una futura neo mamma era partita la sollecitazione anche attraverso la lettera del papà ma dai vertici aziendali non c’è stata alcuna risposta. La difficoltà, come ha chiarito Polichetti è nell’impossibilità di individuare percorsi differenziati per l’accesso delle persone non ricoverate presso l’azienda ospedaliera e con una prassi da seguire ben precisa.