Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è sede vacante: Tommaso Pellegrino, presidente per sei anni e da qualche mese commissario, ha lasciato il 31 dicembre scorso. Adesso c’è ovviamente da nominare il suo successore e tanti sono i nomi che sul territorio hanno preso consistenza negli ultimi giorni. Su tutti, è stato sempre un passo avanti agli altri Marcello Feola, avvocato nato a Campora, e dunque cilentano, da sempre vicino al partito Fratelli d’Italia. Stando a qualche indiscrezione dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, già lunedì 9 gennaio potrebbe arrivare la nomina per il professionista che già in passato era stato avvicinato come nome per la guida dell’Ente di Vallo della Lucania. Allora non se ne fece nulla, ma adesso sembra davvero al volta buona.
Lo stesso Feola non vuole rilasciare dichiarazioni, dicendo di attendere lunedì per maggiori sicurezze, altro segnale che potrebbe far pensare a tale data come giorno cruciale. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin potrebbe dunque sciogliere le riserve e firmare il decreto che nominerà Feola commissario. Per l’incarico di presidente, invece, si dovrà attendere ancora perché il nome deve essere condiviso tra il dicastero di via Cristoforo Colombo e la Regione Campania, seppur il parere di quest’ultima, per effetto del Decreto Legge Semplificazioni, non sia assolutamente vincolante. La decisione spetta a Roma e la Regione può solo rigettare il nome, ma al terzo rifiuto ciò che dirà il Ministero sarà legge. Una dura lex sed lex per Palazzo Santa Lucia che non potrà fare altro che accettare. «Quando arriverà l’ufficialità – ha detto il presidente Vincenzo De Luca che preannuncia battaglia – valuteremo la correttezza della procedura perché è indispensabile l’intesa con la Regione. Nominare un commissario non deve essere un modo per raggirare le regole. Valuteremo se non non ci sono ragioni per nominare un Presidente e metteremo in discussione questa nomina». Lunedì, dunque, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni avrà un nuovo commissario in attesa, per l’appunto, dell’iter di legge.
Il totonomi non si ferma, ma la nomina di Feola è il viatico per la sua elezione a presidente. Se così fosse, Marcello Feola batterebbe gli altri accreditati che erano il sindaco di Roscigno Pino Palmieri e quello di Santa Marina Giovanni Fortunato, anche se si sarebbe concretizzata una incompatibilità (facilmente superabile), e l’ex primo cittadino di Castellabate Costabile Spinelli. Fuori dai giochi, ovviamente, tutti gli esponenti politici di sinistra ai quali il dicastero non avrebbe mai dato fiducia per un mero e puro gioco politico. A proposito di politica, il Parco cilentano toccherà a Fratelli d’Italia e quella del Vesuvio, altro Parco Nazionale, andrà ad un esponente di Forza Italia e cioè il sindaco di Boscotrecase Pietro Carotenuto. Il commissario Feola, qualora dovesse essere lui, si troverà ad affrontare un periodo molto difficile sotto vari punti di vista, tra cui quello della crisi economica e dell’autmento dei costi delle materie energetiche. Un Parco Nazionale gioca un ruolo fondamentale per creare le giuste attviità di sfruttamento di risorse rinnovabili e soprattutto ecosostenibili. Ci sarà da sciogliere anche il nodo delle Aree Marine Protette di Camerota e di Castellabate per le quali dovrà essere individuata una guida.