Parco del Cilento: tesori artistici ed architettonici - Le Cronache Attualità
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Parco del Cilento: tesori artistici ed architettonici

Parco del Cilento: tesori artistici ed architettonici

di Arturo Calabrese

Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha nei suoi confini numerose bellezze storiche, artistiche ed architettoniche. I monumenti più famosi sono di certo quelli di Paestum e di Velia. Paestum, inserita tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’unesco, è una meta imprescindibile per gli amanti della storia e della cultura. Qui si possono ammirare alcuni dei monumenti meglio conservati della Magna Grecia e del mondo classico. La città di Posidonia, fondata dagli Achei Sibariti intorno al VII secolo a.C. in onore del dio delle acque, divenne Paestum sotto il dominio dei Lucani nel V secolo a.C. e, infine, colonia romana nel 273 a.C. Abbandonata nell’VIII secolo d.C. a causa delle incursioni saracene, la sua riscoperta iniziò nel XIX secolo grazie all’interesse di scrittori, poeti e intellettuali. Oggi Paestum è una meta turistica di fama mondiale e permette di visitare i tre templi dorici di Hera, Cerere e Nettuno, il Foro con agorà, erario, tabernae e comitium, la piscina, l’anfiteatro e il sacello ipogeico, offrendo un viaggio unico nel cuore della Magna Grecia e nei suoi straordinari tesori. Altrettanto importante è Ascea. Velia, fondata dai Focei intorno al VI secolo a.C., è stata un importante centro commerciale del mondo classico grazie al suo porto, citato da autori come Virgilio. La città è però famosa anche per il suo contributo filosofico: qui nacque la scuola filosofica di Senofane, seguita da pensatori come Zenone e Parmenide, che influenzarono profondamente la cultura dell’antica Grecia e del Mediterraneo. Velia fu inoltre sede della celebre Scuola Medica, le cui dottrine e pratiche sopravvissero fino all’epoca medievale, influenzando la tradizione della Scuola Medica Salernitana. L’area archeologica conserva i resti della città, tra cui il complesso termale, il tempio ionico, il teatro, l’agorà, la Torre e la Porta Rosa, uno dei più antichi esempi di architettura occidentale con arco a tutto sesto. Oltre alla storia, Velia offre un panorama naturale unico, con acque cristalline e colline coperte di olivi e vigneti. La Certosa di San Lorenzo a Padula rappresenta uno dei monumenti più significativi della storia dell’arte europea. Fondata nel XIV secolo dai monaci Certosini, questa imponente struttura si è sviluppata nel tempo fino a diventare uno dei più grandi e spettacolari monasteri del continente. La costruzione del complesso architettonico si protrasse per diversi secoli e si articolò in varie fasi. Il nucleo originario della Certosa risale al 1306, quando il conte di Marsico Tommaso II Sanseverino donò ai monaci della Certosa di San Brunone la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel corso dei secoli, la Certosa si arricchì di nuovi edifici, giardini e chiostri, trasformandosi in un autentico gioiello architettonico. All’interno si possono ammirare numerosi tesori artistici, tra cui pregevoli affreschi e sculture; tra i luoghi di maggiore interesse figurano la Cappella del Priore, la Sala Capitolare, la Biblioteca e il Chiostro Grande, considerato uno dei più vasti e spettacolari d’Europa. La Certosa di San Lorenzo è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1998 e, nel 2002, inserita dalla Regione Campania tra i Grandi Attrattori Culturali. La sua rilevanza storica e artistica le ha permesso di ospitare importanti manifestazioni culturali, convegni ed eventi di respiro internazionale, confermandosi come un simbolo della tradizione e della magnificenza artistica europea. Ultimo ma non meno importante è il Battistero di San Giovanni in Fonte. Si tratta di uno dei monumenti più antichi e suggestivi del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Risalente al IV secolo d.C., ha attratto l’attenzione di studiosi di storia e arte cristiana per la sua eccezionale rilevanza. Situato a pochi chilometri dalla Certosa di San Lorenzo, è uno dei più antichi battisteri cristiani dell’occidente. Originariamente faceva parte del borgo di Marcellianum, suburbio della Civita di Cosilinum, e fu intitolato a Papa Marcello, che nel 308-309 promosse la riorganizzazione religiosa del territorio interrotta dalla persecuzione di Diocleziano. L’unicità del monumento risiede nella vasca battesimale, alimentata da una sorgente perenne, che permetteva il battesimo per immersione senza ricorrere a riempimenti artificiali. Il fenomeno assumeva connotazioni miracolose durante la notte di Pasqua, quando la sorgente gonfiava la vasca, richiamando fedeli desiderosi di assistere al prodigio. Il sito passò poi ai benedettini, che gli attribuirono l’attuale denominazione, e successivamente ai cavalieri templari. L’edificio originale a pianta quadrata con arcate in mattoni ospita la grande vasca fiancheggiata da due ambulacri; le aggiunte successive comprendono la cappella e il portico. Nella cappella restano affreschi degli apostoli, probabilmente di matrice bizantina. Il Battistero di San Giovanni in Fonte rappresenta un tesoro della cristianità, testimone dell’arte e della cultura antica, imprescindibile per gli appassionati di storia e arte cristiana.