Paradosso agropolese: l'antiquarium riapre - Le Cronache
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Paradosso agropolese: l’antiquarium riapre

Paradosso agropolese: l’antiquarium riapre

«Contiamo a breve di riaprire, dopo gli interventi di ristrutturazione e adeguamento, il Palazzo Civico delle Arti, con annesso Antiquarium (in cui è stato montato un impianto di videosorveglianza e antifurto) e Biblioteca». Con questa frase, estrapolata da un lungo post su facebook in cui si elenca una serie infinita di “a breve”, il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi propone un roboante ed atteso annuncio.

Un annuncio, però, dal sapore molto amaro e a renderlo tale è stato l’atteggiamento dell’intera amministrazione sul caso dei furti all’antiquarium. Un silenzio assordante che molto spesso è stato la perfetta sintesi della condotta amministrativa. Alla vicenda, lanciata dal consigliere Raffaele Pesce, si è interessato anche l’onorevole Pino Bicchielli, deputato salernitano di Noi Moderati, ma nulla ha mosso gli animi degli amministratori agropolesi. Adesso, però, Roberto Antonio Mutalipassi dichiara l’imminente apertura della struttura che è stata oggetto di lavori. Negli scorsi mesi, dopo il furto, è stato anche attivato un servizio di sorveglianza affidato ad una ditta specializzata che ha anche installato un sistema di videocamere di sicurezza. L’istituto di vigilanza scelto dall’esecutivo guidato da Roberto Antonio Mutalipassi costa all’erario comunale 1135 euro all’anno. Compito è quello di effettuare il “servizio di telesorveglianza e pronto intervento per la vigilanza al Palazzo Civico delle Arti Museo Archeologico Antiquarium”.

Al medesimo istituto è stata affidata anche l’installazione delle attrezzature per la sorveglianza digitale che viene anche gestita da remoto. 9.224,30 è il costo dell’operazione. Insomma, dopo i furti consumatisi all’interno del museo, tra l’altro senza segni di scasso, il comune è corso ai ripari. Il museo, dunque, era sprovvisto anche di un sistema di allarme, cosa che ha di sicuro reso agli ignoti ladri il trafugamento molto più facile. Al netto di tutto ciò, sale l’attesa per la riapertura dell’antiquarium, soprattutto per capire vari elementi. Da capire se ci sarà una cerimonia di inaugurazione, chi sarà invitato, se ci saranno le solite apparizioni di grandi ed immensi politici. Se ciò dovesse realizzarsi, sarà poi interessante cosa essi avranno da dire in merito ai furti, triste punto cardine di tutta la vicenda che oggi si tende a nascondere.

La novità potrebbe far trovare riscontro anche al progetto lanciato dall’assessore Roberto Apicella, famoso in città per la sua bravura nell’organizzare feste di compleanno, sull’archeoturismo, oggi finito nel dimenticatoio e sparito dalla programmazione. Solo il tempo darà risposta a tanti interrogativi, alcuni dei quali molto interessanti. Sarà da appurare anche quanto sia il breve dichiarato e tra quanto tempo ci sarà il taglio del nastro. Sempre che il Consiglio di Stato, il 19 dicembre, non decida un diverso futuro.