Pagani. Via Mazzini, una lunga striscia d’asfalto che divide in due un’area composta da palazzoni e edilizia popolare, a pochi passi dal centro città. Viverci è diventato da qualche tempo una scommessa con i propri nervi e una lotta continua contro gli schiamazzi notturni dei gruppi di giovani che si ritrovano alla luce dei lampioni nella villetta voluta dall’allora sindaco Antonio Donato (prima era un comodo parcheggio, sebbene in terra) o delle moto di grossa cilindrata che sfrecciano con le proprie marmitte bitonali manco fossimo in qualche circuito motociclistico. È la fotografia (un po’ troppo rumorosa) di un affollato quartiere che da tempo ha perso la sua pace. Esasperati i residenti che non sanno più a che santo votarsi. “E’ un caos continuo – ci dicono –, la situazione in questa zona è diventata insostenibile. A tutte le ore della giornata siamo costretti a fare i conti con il maleducato di turno. Tutta la zona è in mano all’anarchia dove ognuno pensa di fare come meglio crede. E la cosa peggiore che di controlli, sia da parte della Polizia Municipale che dei Carabinieri, nemmeno l’ombra. Siamo a pochi metri dal corso Ettore Padovano ma è come se vivessimo in un giungla. Autobus che a tutte le ore restano imbottigliati nel traffico per colpa dei soliti automobilisti indisciplinati che parcheggiano in doppia fila. Moto e motorini che a tutte le ore gareggiano mettendo seriamente a rischio la loro l’incolumità e quella dei residenti. C’è poi – continuano – la questione della villetta di via Genova. Da quando è stata inaugurata, ai primi anni Novanta, non è stata mai sottoposta a un regolare progetto di manutenzione e solo il buon senso dei residenti ha permesso che non diventasse una savana. Oggi è diventata, invece, una zona franca, dove specie di sera avvengono episodi legati alla microcriminalità, il tutto nella piena indifferenza delle istituzioni, delle forze politiche e delle forze dell’ordine. Per non parlare poi del cumulo di bottiglie di vetro vuote, cartoni delle pizze e quant’altro che quotidianamente lasciano a terra. Una scena da voltastomaco. E guai a cercare di riportare l’ordine, di far rispettare il normale senso civico, si rischia di ritrovarsi con un vetro dell’abitazione rotto o con le gomme dell’auto bucate. Un appello, l’ennesimo, lo rivolgiamo al primo cittadino Salvatore Bottone perché intervenga riportando la tranquillità nell’area. Paghiamo come tutti le tasse e non ci stiamo a passare come cittadini di serie B. Chiediamo un intervento immediato e duraturo prima che la situazione sfugga completamente di mano”
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