Pagani e quella scelta mancata - Le Cronache Provincia
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Pagani e quella scelta mancata

Pagani e quella scelta mancata

Di Vincenzo Calce

Nel 2021 proposi, da consigliere comunale, l’adozione di un Codice Etico per il Comune di Pagani.
Un testo ambizioso, ma concreto: 18 articoli suddivisi in cinque sezioni, ispirati ai più avanzati principi di trasparenza,
integrità e responsabilità nella pubblica amministrazione.

Il Codice fu approvato dalla Commissione Controllo e Garanzia, ma non fu mai adottato come atto deliberativo dal Consiglio comunale. Il motivo?
Il sindaco in carica – Raffaele Maria De Prisco – scelse di non votarlo.

Il valore della proposta

Quella proposta non era una dichiarazione di principio: imponeva regole precise per evitare:
– affidamenti diretti a consiglieri o a soggetti con legami personali con gli amministratori;
– assunzioni clientelari e dinamiche opache;
– conflitti d’interesse nascosti sotto la veste della legittimità formale.

Era un codice che avrebbe cambiato radicalmente il modo di amministrare, introducendo criteri di merito, pubblicità e tracciabilità.

Perché non fu votato?

È una domanda che resta senza una risposta esplicita. Ma i fatti parlano. Il sindaco e una parte della maggioranza scelsero il silenzio.
Non si assunsero la responsabilità di bocciare la proposta apertamente, ma la lasciarono decadere, temendo forse ciò che avrebbe comportato:
un vincolo etico vero, non solo formale.

Quel codice avrebbe colpito al cuore certe abitudini consolidate, certe scelte non scritte ma ben note: dagli incarichi discrezionali agli incarichi sotto traccia,
dalle assunzioni “di cortesia” agli affidamenti a “chi si conosce”. Tutto ciò, sotto una lente etica, sarebbe diventato inaccettabile.

Una scelta di coerenza

Deluso ma non rassegnato, chiesi formalmente il ritiro della proposta. Perché non si può trasformare un principio alto in un atto strumentale.
E successivamente, rassegnai le dimissioni da consigliere: una scelta di coerenza e rispetto verso i cittadini e verso me stesso.

Un’occasione persa, ma non dimenticata

Pagani ha perso un’occasione importante per distinguersi nel panorama degli enti locali. Un’occasione per dire che qui si amministra con regole chiare,
senza zone grigie, senza privilegi di ruolo o di relazione.

Ma ciò che non si è voluto allora, può essere ripreso oggi. Il tempo non cancella la necessità di legalità, anzi la rafforza.
E ogni amministrazione sarà chiamata, prima o poi, a dimostrare da che parte sta: se dalla parte della trasparenza, o dalla parte del favore personale.

Io ho scelto. Altri, ancora no.