Pagani e il restauro del Santuario. Parla il priore Tortora - Le Cronache Campania
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Pagani e il restauro del Santuario. Parla il priore Tortora

Pagani e il restauro del Santuario. Parla il priore Tortora

La facciata del Santuario della Madonna del Carmelo detta “delle galline” dovrebbe essere restaurata, sono iniziati i lavori, prima della festa della Madonna delle galline, poi è stata rimossa a causa della festa.. Alcuni tosellanti, tra cui Gerardo Violante, ha versato una donazione al Santuario della Madonna delle galline per favorire le attività di restauro. Sono state poste delle domande a Giuseppe Tortora, priore dell’Arciconfraternita della Madonna delle galline, sullo stato della facciata del Santuario e sul motivo per il quale mancano i fondi per restaurarla. A quanto risale la facciata del Santuario e perché è importante restaurarla? “La facciata principale, per come oggi la vediamo, risale alla seconda metà del 1700. Sulla facciata stessa compare una data specifica: 1787. I lavori di costruzione dell’edificio risalgono invece al 1612 – 1615. Successivamente, nella prima metà del ‘700, furono avviati gli interventi di abbellimento che portarono alla realizzazione degli altari, del cassettonato e degli affreschi all’interno. Negli anni successivi, è stata evidentemente ripresa anche la facciata principale, cha ha assunto l’impianto attuale. Si tratta, come è evidente, di una straordinaria opera d’arte di stile tardo barocco, abbellita da stucchi, bassorilievi, colonne e lesene e sulla quale spiccano le due bellissime statue allegoriche della Pudicizia e della Speranza. Sul portale si trova infine il bellissimo bassorilievo della Madonna del Carmelo col Bambino, seduta su di un nugolo di nuvole e nell’atto di essere incoronata da due angioletti. L’intervento di restauro è importante anzitutto per garantire che tutto questo splendore di arte resista al tempo. Ma c’è, evidentemente, anche una questione di sicurezza, della quale è fondamentale tenere conto”. ⁠

Quanti soldi occorrono per restaurare la facciata?

“I saggi e le analisi effettuate sulla facciata principale del Santuario hanno portato alla luce una situazione più complessa di quanto pensavamo, mettendo in evidenza l’urgenza di un intervento di restauro conservativo approfondito e accurato. Da un calcolo che abbiamo effettuato, occorre un investimento non inferiore ai 200 mila euro per effettuare questo intervento”. ⁠Quanti soldi ha speso finora l’arciconfraternita per restaurare la facciata? “Finora l’Arciconfraternita si è fatta carico di una spesa di circa 40 mila euro. Una cifra già considerevole, necessaria per l’allestimento del ponteggio – poi rimosso per consentire lo svolgimento della festa – e per un primo urgente intervento di messa in sicurezza, che nulla ha a che fare, però, con l’altrettanto urgente intervento di restauro conservativo, per il quale, come ho detto, la spesa necessaria è assai superiore”.

⁠Ci sono stati aiuti economici da parte di terzi per restaurare la facciata?

“Sostanzialmente nessuno. Fatta eccezione per alcune offerte, tutte comunque di piccola entità, l’Arciconfraternita ha potuto contare sinora esclusivamente sulle proprie forze. Sapevamo fin dall’inizio che l’investimento necessario per far fronte ai lavori fosse assai importante ed è per questo che, già in occasione della festa dello scorso anno, avevamo lanciato una campagna di raccolta fondi. Tuttavia, con un po’ di rammarico, abbiamo dovuto registrare una risposta assai scarsa”.

Prima della festa dedicata alla Madonna del Carmelo detta “delle galline”, è stata messa l’impalcatura per i lavori di restauro da effettuare alla facciata dell’edificio religioso, cosa è stato ristrutturato finora?

“Come dicevo, sinora è stato effettuato unicamente un intervento di messa in sicurezza. Il restauro conservativo non è mai veramente partito, anche per alcune difficoltà di carattere tecnico e burocratico. E tuttavia il problema più grande rimane quello di reperire i fondi necessari per procedere. Per consentire lo svolgimento dei festeggiamenti, a metà marzo l’Arciconfraternita si è fatta carico anche della spesa necessaria alla rimozione del ponteggio, che ora, nell’ottica di riprendere i lavori, andrà evidentemente riallestito”.

Quali sono stati gli interventi di restauro per l’edificio religioso?

“L’intervento sulla facciata principale è quello più urgente. Sul resto dell’edificio, dopo l’intervento di restauro degli anni ’90, non registriamo fortunatamente particolari criticità. È evidente, comunque, che questo scrigno prezioso che è il nostro Santuario ha bisogno di cure e attenzioni continue, in grado di garantirne e preservarne la bellezza nel tempo”.

Alcune testate giornalistiche sostengono che i tosellanti non avrebbero offerto i donativi al Santuario per i lavori di restauro della facciata. In precedenza, i tosellanti offrivano dei donativi economici al Santuario? “I tosellanti, e più in generale i fedeli, hanno sempre offerto alla Vergine per lo più doni in natura, principalmente animali e frutti della terra. Offerte che poi l’Arciconfraternita, per antica tradizione, sottopone al rito del cosiddetto “riscatto”, grazie al quale i doni, trasferiti in Santuario, vengono riconsegnati ai fedeli dietro piccole offerte in danaro. Certo, sarebbe stato bello se, considerati i numeri delle presenze in città nei giorni della festa e l’indotto economico che questo ha generato, anche una piccolissima parte di questi fondi fosse stata destinata all’Arciconfraternita, per contribuire ai lavori di restauro della facciata”. ⁠Essendo che la comunità locale è legata fortemente a questa festa dedicata alla Madonna delle galline, non crede che il range di donativi debba essere estesa alla comunità tutta? “Assolutamente sì. Il popolo paganese è fortemente legato alla Madonna delle galline e alla sua festa. Un evento di fede e devozione che, fortunatamente, è diventato negli anni anche un momento e un’occasione di sviluppo per l’intera città. È per questo che, ripeto, ci aspettavamo e ci aspettiamo che l’intera comunità, ciascuno per come può, partecipi a questa raccolta di fondi, il cui unico obiettivo è preservare l’antico splendore del Santuario”. ⁠

Ogni anno, per tradizione, arrivano politici di punta che portano buone intenzioni, soprattutto di natura economica, per questa festa. Quest’anno l’amministrazione locale si è adoperata per la vostra causa? “L’amministrazione comunale è stata accanto all’Arciconfraternita nel percorso di preparazione alla festa, occupandosi in particolare di tutti quegli aspetti organizzativi mirati a garantire uno svolgimento tranquillo e sicuro dei festeggiamenti. Il Comune di Pagani, del resto, ha anche reso possibile la partecipazione dell’Arciconfraternita alla Prima rassegna del patrimonio immateriale della Regione Campania dello scorso dicembre a Paestum. Se si riferisce, invece, ai lavori di restauro, non risultano, al momento, fondi impegnati da parte del Comune”. Marco Visconti