
Pagani. C’è attesa (dopo l’ok delle autorità spagnole) per il ritorno a Pagani della salma del 18enne Davide Calabrese, studente al quinto anno del liceo Scientifico “Mangino”, morto in gita scolastica a Malaga nella tarda serata di sabato a causa di un virus febbrile. Aperta un’inchiesta nella città dell’Andalusia sulle cause che l’hanno portato al decesso. Ci sarebbe più di un un interrogativo per la sua morte come ad esempio un grumo di sangue trovato al cuore che lascia inevase alcune domande su come sia stato curato in Spagna. Inoltre, il 18enne era da poco risultato idoneo a una visita medico sportiva e quindi sarebbe stato in perfette condizioni mediche. I docenti, sentiti dalle autorità andalusiane, hanno raccontato gli ultimi momenti prima del trasferimento in ospedale: cioè da quando ha messo piede in Spagna fino a quando ha avvertito (giovedì) il primo malore per il quale è stato subito disposto il ricovero. Madre e padre, unitamente al consigliere comunale di Palazzo San Carlo Michele Bottone che è zio materno del ragazzo, sono subito partiti per Malaga tenendosi in stretto contatto con il consolato. Hanno voluto capire cosa sia capitato al ragazzo e se sono state somministrate tutte le cure da parte dei medici che lo hanno tenuto in carico. La diagnosi effettuata dai sanitari parlerebbe di una miocardite conseguenza del virus. Secondo prime indagini, che cercano riscontro, sarebbe stato appurato che Davide Calabrese mercoledì scorso sia partito dalla città di Pagani con qualche decimo di febbre: ovviamente nulla che potesse far pensare a una evoluzione tragica. Trascorsa una giornata nella città andalusiana, il giovedì successivo la condizione fisica dello studente è andata peggiorando tanto che i docenti che erano con lui hanno deciso di allertare i soccorsi e sottoporlo a visita medica. Un’ambulanza, arrivata in hotel, ha trasporto il 18enne in ospedale ma da quando si è appreso il nosocomio dove era stato ricoverato inizialmente non avrebbe avuto attrezzature idonee per curare il ragazzo, quindi il trasferimento presso un’altra struttura tra giovedì e la giornata di venerdì. Con il passare delle ore nonostante medicinali somministrati, intorno alle 23,20 di sabato il cuore di Davide Calabrese ha smesso di battere con i medici che avrebbero dichiarato il decesso causato da miocardite. Dubbi soprattutto sulle cure (e la tempistica) per tamponare il malore e lo stato febbrile in cui era caduto il 18enne. Ora l’esame della cartella clinica potrà chiarire cosa effettivamente sia accaduto in quelle tragiche 48 ore tra l’aggravamento dello stato febbrile di giovedì e la morte sopraggiunta sabato sera.