Paestum: dubbi sui ritrovamenti - Le Cronache
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Paestum: dubbi sui ritrovamenti

Paestum: dubbi sui ritrovamenti

“Ho atteso le classiche 24 ore per entrare in scena e dire la mia sulla questione del ritrovamento di un altro tempio dorico nell’area antica di Paestum, a ridosso delle sue possenti mura. Desidero comunicare che la diatriba intorno al ritrovamento archeologico non sta avendo giustizia, in quanto la verità è tutt’altra. Invero, di tracce di un ritrovamento di un sito di pari importanza a quello noto e situato all’interno delle mura, di successiva edificazione, come il noto Tempio di Hera (già erroneamente detto di Poseidone), vi erano già nel 2018, e ciò mi fu confidato dal mio compianto zio, prof Sergio Vecchio, il quale operava in stretta collaborazione con l’allora direttore del Parco dottor Zuchtriegel, il quale già negli anni successivi alla prematura scomparsa del prof Vecchio ne parlava pubblicamente”. Con queste parole, l’avvocato Domenico Vecchio del circolo di Noi Moderati Capaccio Paestum, lancia la richiesta di volerci vedere chiaro nella vicenda del grande annuncio della scoperta di nuovi templi fatta dal ministero della cultura: «La scoperta è precedente, ma ora viene resa pubblica perché il mondo sappia dell’importanza di Paestum nell’antichità, grazie alla quale è stata riscritta buona parte della storia dell’arte antica successivamente alla scoperta della nota tomba del tuffatore».

«Bene ha fatto il ministro Sangiuliano a dedicare l’importanza mediatica all’importante scoperta archeologica in una città della Magna Graecia che ha dominato la cultura classica insieme alla vicina Velia ove con il filosofo Parmenide sorse la scuola filosofica origine della grandezza del pensiero antico dal quale tutto nacque in termini di cultura. Le polemiche sorte in queste ore sono assolutamente sterili perché provengono dagli strati meno colti ed appassionati di storia e della grande città di Paestum. Non esiste un primato sulla cultura relativamente a chi sia autore di una scoperta e a quando risalga. Sappiamo con certezza che le ricerche e i primi ritrovamenti risalgono a qualche anno addietro, ma essendo la cultura un bene universale e pubblico a nulla contribuiscono tali questioni di popolino di una certa politica che per compiacersi strumentalizza anche la sacralità e intoccabilità della storia da cui deriviamo – concludono i delegati provinciali e comunali Teresa Basile e Domenico Vecchio – chiediamo al Ministro Sangiuliano di continuare con la stessa perseveranza ad essere presente nella nostra bella cittadina di Capaccio Paestum, ricca di storia e di cultura».

La vicenda sta facendo molto discutere, tant’è che anche molte testate nazionali stanno riportando la notizia con relativa polemica sulla scoperta che viene da lontano. Adesso la situazione diventa scontro politico col ministro Sangiuliano al centro di polemiche dopo altre uscite poco felici.