Pina Ferro
Padre e figlio massacrati di botte nel carcere di Fuorni. E’ accaduto la sera della vigilia di Natale. I due soccorsi sono ora ricoverati nell’ospedale di via San Leonardo. Da indiscrezioni sembrerebbe che per uno dei detenuti (il padre) i medici stiano valutando l’ipotesi di un intervento di chirurgia maxillo facciale. Ad essere pestati con inaudita violenza sono stati Dante e Vincenzo Zullo finiti in manette lo scorso mese di maggio insieme ad una terza persona con l’accusa di droga, usura pluriaggravata, estorsioni continuate aggravate dal metodo mafioso ed intestazione fittizia dei beni. I due sono stati vittime della furia di altri detenuti della sezione “Alta Sicurezza” della Casa Circondariale di Fuorni. Da alcune indiscrezioni, al momento non confermate, sembrerebbe che alla base del pestaggio vi sia un’offesa rivolta da uno dei Zullo (probabilmente brillo) ad alcuni detenuti partenopei. Immediata la reazione violenta degli “offesi”. Sull’episodio è stata aperta un’inchiesta interna oltre ad essere stato informata l’autorità giudiziaria. Il tutto è accaduto nel giro di pochissimi minuti. Erano da poco trascorse le 21 del 24 dicembre quando all’interno del reparto di Alta Sicurezza è scoppiato il caos. Gli agenti di polizia penitenziaria immediatamente accorsi hanno dovuto lavorare non poco per sottrarre i due malcapitati alla furia dei detenuti. Dante e Vincenzo Zullo sono stati soccorsi e trasportati al “Ruggi”. I due, a seguito del pestaggio, hanno riportato una serie di gravi traumi al volto ed al cranio per i quali si è reso necessario il ricovero presso la struttura ospedaliera. Ad aver riportato traumi che destano maggiori preoccupazioni è Dante Zullo per il quale potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico maxillofacciale. Ovviamente l’immediato intervento degli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nella sezione ha evitato che la furia dei detenuti potesse arrecare danni ancor più gravi a padre e figlio. Nonostante le grandi didfficoltà, denunciate più volte dalla Uil Penitenziaria, e dal suo segretario Daniele Giacomaniello, gli agenti non abbassano mai la guardia. Dante e Vincenzo Zullo furono arrestati a Maggio e lo scorso fine novembre sono stati rinviati a giudizio. Padre figlio e Porpora compariranno dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno il prossimo 30 gennaio quando avrà inizio il processo. L’operazione dello scorso mese di maggio giunse a conclusione di una attività investigativa avviata nel 2015. Nel corso del blitz gli investigatori sottoposero a sequestro due società di Cava de’Tirreni del settore dei trasporti privati e del noleggio e vendita di autovetture, inoltre, furono eseguite perquisizioni nei confronti di altri quattro indagati di cui tre provenienti dal’area di Scafati – Castellamare di Stabia. Le indagini condotte dalla Mobile di Salerno e dal reparto territoriale dei Carabinieri di Nocera Inferiore e coordinate dalla Procura Distrettuale Anitmafia di Salerno consentirono di documentare la presenza e l’operatività di un gruppo facente capo a Dante Zullo, già condannato in passato per partecipazione ad associazione mafiosa, coadiuvato dal figlio Vincenzo Zullo, sottoposto fino a pochi anni fa alla misura della sorveglianza speciale.