di Pina Ferro
Sarà l’inchiesta aperta dalla Procura di Avellino a chiarire le cause del decesso di Michele Petrosino 64 anni di Baronissi. L’uomo, ospite della Rsa “Villa Paradiso” di Parolise in provincia di Avellino è spirato all’ospedale “Moscati” di Avellino dove era stato trasferito a seguito, si presume di un malore. A chiedere la verità sul decesso dell’uomo è la madre di Michele Petrosino, l’86enne Rita Leone assistita dagli avvocati Marco e Alfonso Senatore e Lucrezia Rispoli. Al momento ancora non è stata disposta l’autopsia da parte del magistrato sulla salma come richiesto dagli avvocati. Nel caso di esame autoptico la salma sarà riesumata dal cimitero di Baronissi dove è stata tumulata nei giorni scorsi. Il decesso è avvenuto lo scorso 10 gennaio. Michele Petrosino con problemi fisici e psichici fin dalla nascita veniva quotidianamente accudito dal genitore fino a qualche anno fa quando a seguito del Covid e dell’età avanzata della donna fu deciso, attraverso i servizi sociali del Comune, di trasferirlo presso una struttura dove potesse essere assistito quotidianamente. Contestualmente viene nominata anche una tutrice. E’ stata l’ultraottantennne a percepire che qualcosa non andava nella salute del figlio. Il 9 gennaio scorso, la donna, disperata ha contattato uno dei legali, in lacrime, dicendo di aver sentito il figlio a telefono e che la stesso era “strano”, non stava bene. Motivo che aveva indotto l’anziana a chiedere l’intervento del 118 presso la struttura in provincia di Avellino. Contattata la struttura di Parolise da parte del legale, lo stesso fu rassicurato che lo stavano “visitando i medici del 118 perché aveva avuto un malore e che stavano cercando di vedere se potevano curarlo lì in sede per timore di portarlo in ospedale ed esporlo a rischio di contagio da Covid-19”. All’avvocato l’interlocutrice non volle riferire il suo nome. Di fronte a tale atteggiamento “sospetto”, l’avvocato senza perdersi d’animo ha contattato i carabinieri di Montella ai quali ha spiegato cosa stava accadendo. A seguito di un’ulteriore telefonata alla Rsa di Parolise fu spiegato all’avvocato che Michele Petrosino stava bene, che aveva cenato e che i medici non avevano ritenuto di trasferirlo in ospedale. Il giorno seguente, l’avvocato viene informata dalla tutrice che Michele Petrosino era deceduto in ospedale dove era stato trasferito. Al momento resta sconosciuta la causa alla base del decesso. A questo punto viene organizzato il trasferimento della salma presso il cimitero di Baronissi dove il 12 gennaio è stato tumulato a seguito della benedizione della salma. Ieri mattina gli avvocati Marco e Alfonso Senatore hanno presentato una dettagliata denuncia sull’accaduto presso il comando carabinieri di Montella. Nell’esposto è stato chiesta l’acquisizione e sequestro della cartella clinica presso l’ospedale Moscati e del diario clinico di Michele Petrosino presso la Rsa di Parolise. Nelle prossime ore sicuramente saranno sentiti anche gli operatori del 118 che sono intervenuti presso la Rsa in soccorso del paziente e il personale di turno presso la stessa. Oggi dovrebbe arrivare anche la decisione del magistrato su un’eventuale autopsia. Al momenti non si sa se vi siano degli indagati.