di Marta Naddei
Forse, per un nome altisonante come il suo, 243mila euro annui sembravano essere pochi. Così, nel corso dell’anno appena conclusosi, Daniel Oren – direttore artistico del teatro Verdi di Salerno – nel ha presi quasi 300mila. Per voler essere precisi, il suo cachet si è assestato a 292.800 euro per il 2015 (anche se, allo stato, ne sono stati liquidato “solo” 120mila). Praticamente, poco al di sotto di 50mila euro in più rispetto agli anni scorsi.
Comune di Salerno che ha fatto buona parte della fortuna del maestro d’orchestra israeliano: dal 2007 (anno di inizio del rapporto di collaborazione) al 2014, Oren ha avuto, per la direzione artistica del Massimo cittadino, ben 1.944.000 euro. A cui, dunque, si dovrà aggiungere il nuovo importo stabilito come compenso per il 2015: si arriva così alla astronomica cifra di 2.236.800 euro. Uno stipendio, quello di Oren, che ha sempre pesato parecchio sulle case del Comune di Salerno, soprattutto in considerazione dei sempre deludenti incassi del teatro Verdi che superano di non molto il compenso annuo dovuto ad Oren per contratto (contratto che scadrà proprio quest’anno e che, si presume, verrà rinnovato), dal momento che si parla di introiti che oscillano, a seconda degli anni, dai 300 ai 400mila euro.
Insomma, una somma sicuramente ragguardevole e che, anche in precedenza, ha fatto storcere il naso ai più anche alla luce di alcuni atteggiamenti assunti dallo stesso maestro Oren che, in barba al suo cachet d’oro, pare non abbia ancora dato una risposta alla commissione consiliare politiche sociali, presieduta da Luciano Provenza, che aveva avanzato la proposta – per lo scorso periodo natalizio – di tenere un concerto, per le persone meno abbienti della città di Salerno, a titolo completamente gratuito. Dopo una prima convocazione in commissione, a cui non fu dato alcun riscontro, neanche negativo, pare che anche il secondo tentativo sia andato miseramente a vuoto con il risultato che il periodo delle festività è trascorso e il concerto benefico, per consentire a chi non ha la possibilità di acquistare uno dei pur costosi biglietti per assistere ad uno spettacolo del Verdi, non si è tenuto. Anzi, non è stato proprio messo in cantiere perché i promotori, ovvero i consiglieri comunali, non hanno avuto nessuno con cui concordare modi e tempi della lodevole iniziativa.
Ma quello di Oren è solo uno degli incarichi esterni affidati dal Comune di Salerno nei primi mesi dell’anno scorso. Il numero delle collaborazioni esterne è stato, ad onor del vero, drasticamente ridotto passando dalle 26 conferite nel primo semestre del 2014 alle sole 8 del 2015. Il computo complessivo dell’esternalizzazione di alcune mansioni, affidate ad esperti esterne, ammonta a 507.500 euro.
Tra i vari incarichi, troviamo quello da 57.600 euro a Felice Marotta che, in buona sostanza, è ancora il punto di riferimento dell’intera macchina amministrativa comunale e sei incarichi (un agronomo, una dietologa, due professionisti per il progetto Scacco e due per il programma Più Europa) affidati tramite procedura selettiva i cui compensi variano dai 20mila ai 32.500 euro annui. Cifre che, allo stato, restano comunque irrisorie se confrontate con quella percepita da Oren per mettere su la stagione lirico-concertistica del Verdi