di Erika Noschese
Festeggia cento anni l’Ordine degli Ingegneri di Salerno, ieri protagonista assoluto con un convegno dal titolo “Le nuove frontiere dell’ingegneria: sfide decisive per traguardi ambiziosi”. Al centro del dibattito la storia degli ingegneri dal 1923 ad oggi, con l’impegno degli stessi nella ricostruzione della città post guerra, il boom economico, l’infrastrutturazione del Paese fino ad arrivare agli anni ‘90 con la seconda Repubblica. Ed è qui che si registra il profondo cambiamento che parte dalla riforma del sistema ordinistico, la laurea triennale e magistrale fino al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, vera sfida attuale. «Una presenza massiccia, credo sia giusto così perché oggi ricordiamo quello che è stato, immaginando il futuro», ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno Raffaele Tarateta. «Questi cento anni rappresentano lo spaccato di un importante traguardo raggiunto, quello dell’associazionismo di categoria come condizione necessaria per l’interlocuzione con il mondo politico e insieme programmare e pianificare ciò che occorre per garantire un progresso sostenibile», ha aggiunto il presidente Tarateta. Proprio durante la mattinata di ieri è stato fatto il punto su quanto fatto, ciò che è in corso, prospettive che attendono e che vedrà gli ingegneri giocare un ruolo determinante attraverso il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il Mit, Cnr e Consiglio nazionale delle reti delle professioni tecniche. «Siamo qui, in questo palazzo, realizzato da uno dei primi ingegneri iscritti all’Ordine, Camillo Guerra che ha vinto il concorso al Comune di Salerno nei primi anni ‘20, gli venne chiesto di progettare il nuovo Palazzo di Città – ha ricordato ancora il presidente – Non mancarono dissapori, non tutti erano d’accordo sull’ubicazione individuata ma oggi il Comune insiste qui, un sito che Guerra seppe utilizzare per dare valore aggiunto alla sua progettazione». Sfida presente e futura i fondi del Pnrr che saranno necessari per cambiare il volto del capoluogo di provincia. «Mentalmente siamo pronti alle nuove sfide, sarà il campo a dare le risposte tecniche ma oggi siamo qui anche per le prove generali». Il presidente del Consiglio nazionale Lavori Pubblici proprio ieri mattina ha voluto offrire il suo contributo con un collegamento web. «È un momento intenso per il Ministero delle Infrastrutture, governo tecnico ma questo gruppo di soggetti istituzionali sono fondamentali nell’ottica di una collaborazione». Tarateta ha poi acceso i riflettori sulla sburocratizzazione, «necessaria» perchè oggi la «burocrazia è una palla al piede come lo è la mancanza di una digitalizzazione importante e le amministrazioni pubbliche hanno bisogno di mettersi al passato». Presente ieri mattina anche Arnaldo Zambrano, coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche e già presidente dell’Ordine degli Ingegneri a livello nazionale: «Il centenario è il momento in cui si fanno riflessioni circa gli obiettivi raggiunti, soprattutto oggi con i fondi del Pnrr e le riforme che lo Stato sta realizzando – ha dichiarato – Devo dire che gli ingegneri sono stati protagonisti della crescita di questo Paese e oggi sono indispensabili, non solo per le competenze tecniche ben note ma soprattutto perchè in questi anni hanno guidato il raggruppamento delle professioni ordinistiche». Zambrano ha rimarcato il ruolo fondamentale che oggi giocano gli ingegneri in attività, proposte di prevenzione sismica, semplificazione, e non solo. «Mettendo insieme tutte le professioni abbiamo affrontato questo tema importante, un lavoro complesso ma fondamentale e siamo riusciti nel nostro intento».