di Marta Naddei
Si sentono come la Costa Concordia. E il direttore dello stabilmento salernitano è identificato dai suoi ex dipendenti come il novello comandante Schettino. Gli operai della ex Filtrona, al quinto giorno di presidio dell’azienda nella zona industriale, nella notte tra martedì e mercoledì hanno voluto far presente al loro direttore Valerio Muto di non aver gradito l’atteggiamento remissivo avuto nei confronti dei vertici dell’azienda all’atto della comunicazione della chiusura dello stabilimento salernitano. E lo hanno fatto apponendo uno striscione proprio dinanzi l’abitazione del dirigente salernitano della Essentra: “Eravamo sulla stessa barca. Il nostro dirigente come Schettino”. Una accusa pesante, colma di rabbia e di amarezza, di 81 persone che si sono ritrovate d’improvviso, a seguito di una semplice raccomandata inviata via fax dalla Essentra plc, senza più la propria occupazione. E nel pomeriggio di ieri, lo stesso direttore Valerio Muto, insieme ai legali Ambrosio, Diana e Menicucci, ha incontrato, presso la sede di Confindustria Salerno, le rappresentanze sindacali e gli esponenti della rsu della ex Filtrona. Un lungo confronto, durato quasi tre ore, nel quale l’azienda ha sostanzialmente ribadito la volontà di chiudere lo stabilimento salernitano dell’impresa produttrice di filtri. Per contro, ovviamente, i sindacati hanno espresso la loro ferma contrarietà alla dismissione del sito produttivo salernitano che, allo stato attuale, sta portando con sé una procedura di licenziamento collettivo che coinvolge tutti gli 81 dipendenti della fabbrica che produceva filtri e che, al momento, sembra essere ancora irrevocabile. Anzi, sembra proprio che l’atteggiamento dei numeri uno inglesi della Essentra non cambierà. Al momento, si sta lavorando freneticamente al fine di portare la vertenza Essentra su tutti i tavoli possibili, fino all’interessamento delle istituzioni nazionali. Le ipotesi di accesso alla cassa integrazione, il minimo cui puntano i rappresentanti dei lavoratori, sembra essere purtroppo solo un miraggio, dal momento che l’attivazione dell’ammortizzatore sociale, di fatto, impedirebbe lo svuotamento materiale della fabbrica della zona industriale. Una fabbrica che è ancora presidiata dai dipendenti. Nel corso dell’incontro si è parlato anche di questo, ovvero delle modalità di presidio dell’ex Filtrona. A detta dei vertici aziendali salernitani, infatti, troppe sarebbero gli ex operai all’interno dello stabilimento. Le parti hanno, dunque, concordato le modalità con cui, da oggi, in poi i dipendenti potranno svolgere la propria assemblea permanente: occupazione esclusivamente della sala mensa dello stabilimento, all’interno della quale non potranno essere presenti più di nove persone nell’arco dell’intera giornata. Operai che saranno identificati all’ingresso da una guardia giurata cui verrà consegnata una sorta di lista delle presenze, che verrà preventivamente comunicata all’ingegnere Muto. Le parti si sono così aggiornate al prossimo 25 febbraio alle 15, sempre presso la sede di Confindustria, con l’azienda che ha comunque dato la propria disponibilità a proseguire la discussione.