Resteranno chiusi nell’aula bunker del carcere di Fuorni fino al momento di pronunciare la sentenza. Ieri si è celebrato l’ultimo atto dibattimentale del lungo processo a carico di Vincenzo Villacaro e della sua gang per l’omicidio di Donato Stellato e gli affari illeciti del gruppo. Il pm antimafia Rosa Volpe, dopo le arringhe difensive dell’ultima udienza, ha replicato per oltre un’ora ribadendo l’assoluta attendibilità dei collaboratori di giustizia ascolti nel corso del dibattimento. A rafforzare la tesi un’ulteriore memoria scritta consegnata dal pubblico ministero. Successivamente la contro replica della difesa, al termine dell’udienza il processo è stato dichiarato chiuso e il presidente della Corte d’Assise, Anna Allegro, si è ritirato in camera di consiglio con la giuria popolare. Secondo indiscrezoni la sentenze potrebbe essere pronunciata nella giornata di lunedì ma non è escluso un lieve anticipo sui tempi previsti (l’incertezza sui tempi potrebbe essere dettata anche da motivi di opportunità e di sicurezza. Il sostituto procuratore antimafia (ora procuratore aggiunto a Napoli), Rosa Volpe, ha chiesto l’ergastolo per Villacaro. Rischiano pesanti condanne anche gli altri imputati. Nelle more sono stati chiesti 12 anni per Salvatore Nigro, 18 anni per Ivan Del Giusto, 16 anni per Ezio Prinno e 9 anni per Giovanni Zullo. Riconosciuto il vincolo di continuazione il pm ha chiesto l’isolamento diurno per sei mesi e la pubblicazione della sentenza di condanna. Il pm Rosa Volpe aveva evidenziato, in occasione della requisitoria, come il quadro accusatorio sia granitico richiamando come i “ragionevoli dubbi” avanzati da Villacaro nei due interventi spontanei davanti a giudicIl delitto è avvenuto la sera del 24 febbraio del 2007 davanti al Tribunale di Salerno Il fratello di Pappacchione era alla della sua Mini Cooper con la fidanzata quando fu affiancato dalla moto sulla quale erano in sella Vincenzo Villacaro e Vincenzo D’Andrea (giudicato con la formula del rito abbreviato). Per il pm Rosa Volpe sussistono i presupposti per l’applicazione dell’aggravanti dell’articolo 7. Ora l’atto finale con la sentenza che sarà pronunciata nei prossimi giorni al termine di una lunga camera di consiglio con magistrati e giurati che non potranno allontanrsi dal bunker di Fuorni.
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