Omicidio Quaranta. Domani interrogatorio di Sellitto - Le Cronache Cronaca
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Omicidio Quaranta. Domani interrogatorio di Sellitto

Omicidio Quaranta. Domani interrogatorio di Sellitto

di Mario Rinaldi

E’ stato fissato per domani, alle 9.30, presso la casa circondariale di Salerno, l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Gerardo Sellitto, il 56enne fermato dai carabinieri di Mercato S. Severino, che hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Nocera Inferiore (indagini guidate da Antonio Centore con pm Viviana Vessa), in quanto gravemente indiziato dell’omicidio della ex compagna Carmela Quaranta, la 42enne trovata morta la sera di Pasqua nella sua abitazione di via Trieste. L’uomo, difeso dall’avvocato Carmine Guadagno, dovrà rispondere alle domande del pm, soprattutto per fare chiarezza su molte contraddizioni che sarebbero emerse dalle sue deposizioni rilasciate nei giorni successivi al delitto rispetto a quanto intercettato dai tabulati e celle del traffico telefonico del suo cellulare analizzati dagli investigatori. Bisognerà soprattutto comprendere se, nel caso fosse stato lui l’autore materiale dell’omicidio, abbia agito da solo o con l’aiuto di un’altra persona. In questo ultimo caso i sospetti ricadrebbero sull’amico N.G., 38enne commercialista residente alla frazione San Vincenzo, al momento indagato a piede libero per concorso in omicidio. Ad incastrare Sellitto e l’eventuale complice sono state in particolare due telecamere di videosorveglianza: una esterna di un esercizio commerciale che punta proprio sul portone di ingresso del palazzo dove risiedeva la vittima e l’altra interna al palazzo, posizionata al settimo piano del condominio. La prima telecamere avrebbe inquadrato il 56enne in almeno due occasioni la sera del venerdì prima di Pasqua: una prima volta quando è entrato nel pomeriggio nel palazzo per poi uscire intorno alle 20.00, lasso di tempo nel quale (come raccontato agli inquirenti) avrebbe visto l’ex compagna e cenato con lei; e una seconda volta quando sono state inquadrate due sagome non ben definite che sarebbero entrate nella notte tra venerdì e sabato all’interno del palazzo per poi uscire più tardi. E’ soprattutto in questa seconda circostanza che si stanno concentrando le indagini degli inquirenti perché è in questo frangente che sarebbero emerse forti contraddizioni. Sellitto avrebbe raccontato ai carabinieri di essersi recato una seconda volta a casa della ex compagna alle 4.00 si sabato mattina perché preoccupato dal fatto che la donna non rispondeva al cellulare. In realtà le telecamere lo avrebbero inquadrato insieme ad un’altra persona intorno alla mezzanotte e alle 00.26 nella notte tra venerdì e sabato le stesse telecamere avrebbero inquadrato queste due sagome uscire dalla palazzina. Ipotesi che verrebbe confermata anche dal gps posizionato sull’auto di Sellitto che la collocava in via Trieste intorno a mezzanotte. La seconda telecamera (quella piazzata al settimo piano) avrebbe invece registrato le urla strazianti della donna nel momento in cui sarebbe avvenuto l’omicidio nella notte tra venerdì e sabato, verosimilmente tra mezzanotte e mezzanotte e mezza, registrando anche i rumori delle porte dell’ascensore che in più occasioni si sono aperte e chiuse proprio al quinto pianto, forse utilizzate da Sellitto e dal suo eventuale complice per salire e scendere dal pianerottolo. Altro aspetto al vaglio degli inquirenti, il movente del presunto omicidio: si sostiene che la vittima avrebbe minacciato Sellitto di andare a denunciarlo perché si stava immischiando in loschi affari, forse per via della sua condizione economica che lo aveva portato ad indebitarsi. Ma questo è tutto da chiare e da confermare. Sono solo ipotesi. Come pure restano un mistero le presunte minacce che la 42enne avrebbe ricevuto qualche giorno prima, forse da una donna e da un uomo, che si erano recati dalla donna per dirle qualcosa. Qui sono emersi nuovi dettagli. In questa circostanza la 42enne, impaurita da quella aggressione (l’uomo avrebbe anche dato a calci sulla macchina di Carmela) avrebbe telefonato a un uomo della provincia di Avellino (forse un suo nuovo compagno) che avrebbe ascoltato al telefono quelle minacce. Circostanza questa che non viene indicata nel provvedimento di fermo, ma che resta comunque al vaglio degli inquirenti. I quali, su ordine della Procura, sono dovuti intervenire per prelevare Sellitto lunedì scorso mentre si trovava a lavoro su un cantiere edile perché dall’analisi dei tabulati telefonici era emerso una chiara intenzione di voler espatriare, forse in Albania, consigliato anche dal suo amico che gli avrebbe detto di muoversi con l’auto e non in aereo per evitare controlli. Sono davvero tanti gli elementi al vaglio degli inquirenti per cercare di fare luce su quello che potrebbe essere catalogato come un femminicidio, avvenuto presumibilmente con una piccola corda utilizzata per strangolare la donna. A confermarlo un primo esame esterno della salma eseguito dal medico legale Giuseppe Consalvo, che dovrà depositare gli esiti dell’autopsia, attesi insieme ai risultati delle indagini condotte dai ris di Roma. Gli inquirenti stanno cercando anche di rintracciare il cellulare della vittima, misteriosamente scomparso dal luogo del delitto e sul quale potrebbero essere conservati dati decisivi per l’inchiesta. Si attende ora l’interrogatorio di garanzia e l’eventuale convalida di fermo nei confronti dell’ex compagno di Quaranta, i cui familiari tra cui genitori e sorelle difesi dall’avvocato Nobile Viviano, ed ex marito e figlie adolescenti difese dall’avvocato Gina Di Mauro vogliono conoscere la verità su quanto accaduto.