di Pina Ferro
I killer di Ciro D’Onofrio hanno le ore contate. Gli investigatori avrebbero individuato già da tempo gli autori dell’agguato al 36enne salernitano, ucciso a colpi di pistola il 30 luglio 2017 dinanzi alla sede dell’ Asl di Pastena. Massimo riserbo sull’identità di sicari e mandanti dell’esecuzione. Un riserbo che dovrebbe essere mantenuto ancora per poco, il tempo necessario all’iter burocratico di concretizzarsi e quindi da consentire al giudice per le udienze preliminari di firmare le ordinanze di custodia cautelari che pare siano già state richieste dai magistrati titolari dell’inchiesta. Dunque, dopo due anni, finalmente avranno un nome ed un volto coloro che quella sera di luglio, erano circa le 23, a bordo di un ciclomotore, hanno più volte premuto il grilletto in direzione di Ciro D’Onofrio. Un breve riferimento all’omicidio d’Onofrio era già comparso diversi mesi fa in un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Salerno nei confronti di alcuni pusher. Poi il nulla. I familiari del 36enne, assistiti dall’avvocato Anna Sassano, da due anni sono in attesa di conoscere il nome del killer o dei killer del congiunto e di sapere i motivi alla base della spietata esecuzione. Probabilmente quella sera Ciro D’Onofrio aveva appuntamento con i killer. Appena giunto in viale Kennedy, a bordo del suo motorino, Ciro D’Onofrio non ebbe neppure il tempo di sfilarsi il casco. Secondo la ricostruzione operata, D’Onofrio si sarebbe subito accorto dell’agguato ma non avrebbe fatto in tempo a mettere in moto il suo Piaggio Free e fuggire. Così, dopo aver corso per pochi metri, sarebbe stato raggiunto dai proiettili, proprio mentre cercava aiuto ai presenti dinnanzi al chiosco