Negativo. E’ l’esito dalla prova dello stub sui fratelli Merola, subito finiti nella lista dei sospettati dell’omicidio di Aldo Autuori. Il movente: vendicare la morte di Luciano Merola ucciso quindici anni fa dall’imprenditore impegnato nel campo dell’autotrasporto. Pista che, con il passare delle settimane, ha perso di concretezza fino ad essere quasi del tutto esclusa dagli inquirenti. Altre sono le ipotesi che sarebbero emerse nelle ultime ore e sulle quali si sta concentrando l’inchiesta. Sullo sfondo un volume d’affari e rapporti nati nell’ambito dell’usura. Ed è su quest’aspetto che ora si concentrano gli investigatori. Le modalità che hanno determinato il delitto fanno pensare che il mandante aveva importanti possibilità ed abbia assoldato killer provenienti dal napoletano per porre fine alla vita di Autuori. Glaciali, autentici professionisti, i due cecchini che in un calda serata d’agosto e davanti ad un bar ancora affollato hanno raggiunto Aldo Autuori con nove colpi. Diverse le persone vicine ascoltate. Tra gli altri anche alcuni dei personaggio coinvolti nell’operazione Gasoline per comprendere se ci fosse qualche “conto” in sospeso con qualcuno dei sodali nell’affaire milionario. Non è da escludere che quest’ultimo non abbia rispettato impegni di un certo rilievo con persone vicine alla criminalità organizzata. Da qui l’esecuzione che potrebbe anche essere un avvertimento per altre persone coinvolte nell’affare. Valutati con estremo interesse anche alcune modalità con le quali è stato trucidato Autuori. Quei colpi al volto ed alla bocca che nel linguaggio camorristico vengono rivolti a chi parla troppo. Chissà che l’imprenditore non abbia fatto rivelazioni che potrebbero essergli costate care. Gli uomini dell’Arma hanno provveduto ad interrogare diversi soggetti conniventi con ambienti malavitosi. Una decina di soggetti della zona, ritenuti altamente pericolosi e con gravi precedenti a carico, sono stati sottoposti alla prova dello stub ma, al momento, non sono stati riscontrati elementi tali per chiudere il cerchio o quanto meno chiedere una misura cautelare, per evitare il pericolo di fuga, in attesa di ulteriori accertamenti. Si sta vagliando con attenzione la documentazione della società di cui era titolare Aldo Autuori. Il volume di affari di quest’ultimo, i conti correnti, i contatti telefonici recenti.
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