Niente da fare. Sfuma, agli ottavi di finale, il sogno olimpico di Aziz Abbes Mouhiidine sotto i colpi del coriaceo uzbeko Lazizbek Mullojonov, riuscito ad avere la meglio sul pugile originario di Solofra (Avellino), ma cresciuto e vissuto a Mercato S. Severino. Un vero peccato. La spedizione della boxe italiana aveva riposto grandi speranze di medaglia sul “Muhammad Ali” campano, così come è stato ribattezzato nei suoi luoghi di origine Abbes. Per sua sfortuna, però, l’Olimpiade di Parigi 2024, categoria pesi massimi di boxe, faticosamente conquistata, si è conclusa sul nascere e con essa la caccia all’oro, tanto inseguito ed ambito. Il boxer della Valle dell’Irno era salito carico sul ring della “Arena Parigi Nord”, ma un taglio sulla parte alta dell’occhio destro lo penalizza molto nel corso della prima ripresa, vinta ai punti dall’avversario. Restano i dubbi sulla vittoria dell’uzbeko per 4-1. lo stesso atleta Mullojonov fa segno di no con il dito e con grande sportività si avvicina al pugile italiano per consolarlo, quasi ad indicare che il vincitore del match è lui. Non per gli arbitri però, che hanno decretato un verdetto molto severo per Abbes che, purtroppo, torna a casa con l’amaro in bocca. Soprattutto dopo le aspettative che in tanti avevano riposto sul pugile della Valle dell’Irno e sulle sue doti atletiche. Lo stesso Abbes prima dell’incontro di ieri aveva dichiarato: “Voglio fare come Benvenuti, Stecca e Parisi. Sono figlio di un marocchino e di un’italiana e porto addosso con orgoglio due culture”. Una lezione di vita, che deriva proprio dalla boxe, definito per eccellenza uno sport nobile e che nel caso di Abbes ha voluto lanciare anche un segnale chiaro: quello di sferrare un pugno al razzismo e alle discriminazioni di ogni forma. Il pugile irnino ha cercato la laurea olimpica dopo quella in Scienze Politiche e Relazioni internazionali. Purtroppo non ci è riuscito. Tanta delusione anche da parte dei maestri Gianluigi e Gennaro Moffa della palestra Olympic Planet, dove il campione campano ha seguito gran parte degli allenamenti prima di aggregarsi alla società sportiva “Fiamme Oro”, in forza alla Polizia di Stato. Tuttavia, il team di Abbes e lo stesso Abbes non si danno certo per vinti. Questa sconfitta olimpica deve rappresentare un nuovo punto di partenza, dal quale assumere la convinzione di essere comunque forti e competitivi e di ricominciare la preparazione per i nuovi appuntamenti con la boxe nazionale ed internazionale prima di riprovarci tra quattro anni, a Los Angeles, nell’Olimpiade del 2028, che può sembrare lontana, ma in realtà è dietro all’angolo e dietro a tutti gli angoli del quadrato del ring, sul quale Abbes tornerà a salire più forte e determinato di prima. ma.ri.
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