Matteo Maiorano
Giornata importante, quella di oggi, per i papà. Il 19 marzo, in- fatti, oltre a festeggiare San Giuseppe, si celebra la figura paterna. La festa del papà, come la intendiamo oggi, nasce nei primi de- cenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare la paternità e i padri in generale.Si tratta di una celebrazione che si tiene in tutto il mondo, seppur in giorni e mesi differenti. In quest’occasione, abbiamo voluto celebrare i papà raccontando le loro storie. spesso difficili anche a causa di una separazione che comporta poi l’allontanamento dai figli, per scelta della madre, del giudice e degli stessi bambini che, raggiunti un’età matura, scelgono di interrompere ogni rapporto con il padre, per svariate ragioni. “Ho deciso di dedicare ai miei figli la mia vita affinché non gli manchi la figura paterna”. La storia di Domenico B. lo porterà oggi a vivere insieme a propri figli la festa del papà, nonostante un affidamento condiviso. “I miei figli sono ormai maggiorenni. A settimane alterne mi reco a casa e vivo con i miei figli”. Domenico si ritiene un uomo fortunato rispetto a tanti altri: “Conosco varie vicende diverse dalla mia e per questo valuto positivamente la mia questione. Ai miei figli non do esclusivamente il mantenimento ma soprattutto la presenza di un padre. Spero che un giorni essi comprendano i sacrifici che tutti i padri fanno e la mia vicinanza comprende l’importanza di trasferire determinati valori di vita e di famiglia. Non starò tutto il giorno con loro ma condivideremo insieme le ore del pranzo”. Domenico si sofferma inoltre più in generale sulla festività di oggi “Dovrebbe essere incentrata, più che sui genitori, sui figli: il compito è fargli comprendere cosa noi padri facciamo per loro. Alle madri , soprattutto quelle separate come nel mio caso, il compito di far no- tare ai propri figli il ruolo e il sacrifici della figura paterna, la quale, pur non vivendo la propria giornata con essi, la impegna con il lavoro per mantenere se stesso e la prole. Spesso alcuni padri separati vengono estromessi dalla famiglia quindi non c’è molto da festeggiare. Se oggi infatti non è giorno di affido per la legge non possono infatti nemmeno pretendere di tra- scorrere delle ore in loro compagnia. Niente e nessuno potrà restituire il mancato rapporto con i figli”. Domenico è stato trai i primi a Salerno a battersi per il di- ritto di parità genitoriale: “Ho dato la casa ai miei figli, pago tutte le spese ed in più gli do una quota mensile. In casa con loro vivo a settimane alterne. Non volevo perdere le piccole cose della vita come le cene insieme o i film in compagnia sul divano. Il male è rappresentato da quelle madri che non hanno rispetto né per i padri che per i figli, credendo egoisticamente che questi abbiano bisogno del solo amore materno”.
“Una festa inventata dalla società per farci venire sensi di colpa”
Vive con sereno distacco la festa del papà Ivano Formetta. L’uomo giudica la giornata di oggi “una festa inventata dalla società far venire sensi di colpa ed emozioni tristi a persone separate. Inoltre il 19 marzo crea false emozioni positive per gonfiare l’ego di padri non separati, ci si Illude e ci viene messo nella testa che sia un giorno importante. Per me è un giorno come tutti gli altri e va vissuto a pieno come fosse l’ultimo. La visione di Ivano ricalca una sorta di carpe diem:” La gente pensa a preparare la festa che avverrà lunedì ma non si rende conto della bellezza della vita che deve essere vissuta a pieno in questo esatto momento, perché purtroppo è così: oggi ci sei ma domani non lo sai. Padre come tanti, si sofferma sulla figura della prole: “I figli non sono nostri. Noi siamo solo uno strumento di Dio. Non abbiamo la proprietà di niente, ma solo la responsabilità di crescerli”. Non è la prima volta che l’uomo si trova a vivere la festa del papà in assenza dei propri figli: “Vivrò la cosa serenamente. Ho trovato una sorta di pace interiore,sono schietto”. Una visione della festa del papà un po’ differente da quella che in genere si ha ma non per questo meno importante, solo perchè si ha un giudizio totalmente differente dai classici luoghi comuni.
“Ho perso l’infanzia dei miei bambini”
La festa del papà che vivrà Claudio S. sarà molto diversa dalle altre. Niente bracci di ferro o carezze con i propri figli, perché la giornata di oggi l’uomo la vivrà lontano chilometri dai suoi due bambini. Claudio ha vissuto dal 2002 un’escalation di vicende giudiziarie che lo hanno portato da Eboli fino ad un paesino della Toscana, passando per la Sardegna. “Ho perso l’infanzia dei miei figli ed il tempo non può tornare indietro”. Noi invece tentiamo di farlo, provando a riavvolgere il nastro a quanto successo sedici anni fa: “La mia ex moglie conobbe persone che l’hanno cambiata in tutto e per tutto. Pochi anni dopo mi ha accusato di stalking nei suoi confronti, lei frequentava con un altro uomo. Ho trascorso quindici giorni nel carcere di Alba e successivamente mi hanno trasferito ad Eboli, laddove ho vissuto con mia madre sei mesi agli arresti domiciliari”. La ex moglie si era intanto trasferita in Sardegna a sua insaputa con i figli: “Ho perso le tracce di tutti, sono venuto a sapere brutte cose che sono capitate ai miei due figli e tre anni fa mi sono subito fiondato da loro”. Bambini che, a detta di Claudio, sono stati segnati per sempre: “ In mia assenza sono stati maltrattati. Adesso sono stati affidati alla mia ex suocera perché purtroppo io sono senza lavoro. Sono in cerca da diverso tempo, attualmente vivo in Toscana ospite di mia zia”. Claudio si sofferma inevitabilmente sulla festa del papà: “Tutti i papà separati la passeranno uno schifo, perché una persona fa tanti sacrifici per tirare su un figlio e da un giorno all’altro se li vede portar via. Quando lo fanno ti portano via una parte di cuore che non tornerà mai più”. Storie di vita difficili, quelle raccontate da questi papà e che forse li rendono anche un po’ eroi proprio per la distanza dai loro figli.