Ancora una volta comitati da una parte e lavoratori dall’altra. Dopo il corteo di martedì messo in piedi dagli operai delle Pisano, in cui a essere chiamato in causa è stato anche il presidente del Comitato salute e vita, Forte risponde agli “insulti”. “Il comitato desidera commentare le modalità con cui si è svolto il corteo degli operai della Fonderia Pisano nonchè esprimere il disappunto circa le dichiarazioni rilasciate dai segretari dei sindacati Cgil e Fiom. E’ comprensibile il senso di smarrimento e la tensione vissuta dagli operai, ma questo non consente loro di inveire contro chi si batte per difendere un diritto altrettanto importante come quello alla salute. Ci riferiamo in modo particolare agli slogan offensivi diretti al presidente del Comitato, peraltro gridati alla presenza dei segretari dei sindacati che non hanno preso le distanze da tale inaccettabile condotta”, si legge in una nota, in cui i membri del comitato continuano: “Inoltre dobbiamo ancora una volta constatare come sia il sindacato sia i lavoratori non spendano una parola di disappunto nei confronti della proprietà Pisano che con i suoi comportamenti illeciti e con i reati ambientali che commette dal 2004 ad oggi, come si deduce anche dall’ordinanza di sequestro, è l’attore principale e responsabile primario di questa grave crisi occupazionale. Ancora una volta siamo costretti a denunciare la totale assenza di senso di responsabilità dei sindacati, che in questo modo fomentano lo scontro sociale. Inoltre riteniamo allarmanti le dichiarazioni rilasciate da Anselmo Botte. Si fa difatti riferimento ad un “percorso” allo studio del Prefetto di Salerno che possa consentire la ripresa a breve termine dell’attività produttiva nell’attuale stabilimento”. Ricordiamo a tale proposito quanto riportato nel Decreto di Sequestro Preventivo che “L’insediamento industriale, è ormai del tutto incompatibile con l’area in cui si trova…strutturalmente inidoneo al funzionamento in conformità con la vigente normativa ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro e inidoneo ad ottenere l’autorizzazione al funzionamento come nuovo impianto”. Peraltro Botte sostiene che tale proposta consentirebbe di lavorare in sicurezza sia per gli operai che per l’ambiente, dimenticandosi completamente di citare i cittadini che subiscono le esalazioni moleste della Fonderia che non soltanto incidono negativamente sulle normali attività quotidiane, ma rappresentano un chiaro ed attuale pericolo per la salute, come rilevabile dai rilevamenti effettuati dall’Arpac. A tale proposito esprimiamo nuovamente la nostra delusione per la scarsa sensibilità dimostrata dal Prefetto verso la popolazione rappresentata dai Comitati, i quali hanno dovuto ricorrere ad accorati appelli per riuscire ad ottenere un incontro in Prefettura”. Intanto il Comitato precisa che qualora si arrivasse ad una riapertura delle Fonderie, verrà messa in campo una decisa protesta pubblica, svolta comunque nel pieno rispetto della legge. A difesa di Forte intanto scende in campo anche il neo consigliere comunale Gianpaolo Lambiase: “Ho appreso degli “insulti” rivolti ai rappresentanti del Comitato Salute e Vita e del Presidio degli abitanti di Fratte, durante il corteo del Sindacato e degli operai delle Fonderie Pisano. E’ comprensibile l’esasperazione dei lavoratori, che rischiano il licenziamento, non sono comprensibili le “offese” nei confronti degli abitanti del quartiere, che stanno portando avanti una sacrosanta battaglia per la tutela della salute pubblica. Le responsabilità della drammatica vicenda (la chiusura della fabbrica e l’inquinamento ambientale) sono addebitabili esclusivamente ai padroni della fabbrica ed alle Istituzioni, ancora oggi assenti. Spero che il Sindacato prenda posizione, perché siano evitati ulteriori episodi che accentuino il paradossale “scontro” tra le due parti (abitanti del quartiere e operai), e siano invece sollecitate azioni e vertenze contro gli unici colpevoli che hanno generato questa situazione di crisi ambientale ed occupazionale sul nostro territorio”. Il giovane consigliere Dante Santoro invita tutti a mantenere la calma: “In questo momento delicato è importante che gli animi siano distesi, altrimenti si arriva facilmente a incomprensioni. E’ preferibile quindi evitare i toni accesi da parte di tutti. Intanto auspichiamo che venga presto trovata una soluzione sia per il diritto al lavoro degli operai, sia per quello alla salute, battaglia principale di tutti”. Ma arriva immediata la risposta del sindacalista Botte, che spiega e chiarisce insieme a Francesca D’Elia della Fiom: “Eravamo in testa al corteo dal primo minuto, abbiamo sentito il coro e siamo intervenuti repentinamente per bloccare le offese, e lo abbiamo fatto per due volte. Prendiamo le distanze dagli autori, come suggerito anche dal consigliere Lambiase. Intanto però ci chiediamo come mai il consigliere che milita in un partito di sinistra che mette il lavoro al primo posto, ieri non era presente ad un corteo di lavoratori”.
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