di Erika Noschese
Una sinistra che prova ad imporsi sempre di più nel panorama politico locale con una campagna elettorale che sta già entrando nel vivo, parlando di contenuti e di programmi piuttosto che di nomi e di candidature. Aprirà questo pomeriggio, alle 17, in piazza Ricciardi, a Torrione, la “Casa della Sinistra” per dare ufficialmente il via ad un percorso politico ben mirato, a sei mesi dalle elezioni comunali. E proprio la sinistra locale che lancia un appello all’unità per offrire un’alternativa all’amministrazione Napoli. Tra i primi firmatari di questo appello-manifesto “Insieme per una primavera salernitana”, ci sono: Licia Amarante, Anna Andreani, Lorenzo Annarumma, Matteo Annarumma, Fernando Argentino, Mario Argentino, Marco Barletta, Vincenzo Benvenuto, Luigi Bisogno, Felice Bottiglieri, Antonio Braca, Pino Cantillo, Nicola Carrano, Pina Casella, Patrizia Cavallo, Gioacchino Cerino, Margaret Cittadino, Gerardo Collina, Alfonso Conte, Giuseppe Coscia, Raffaella Daliento, Massimo De Crescenzo, Emanuele De Girolamo, Massimo De Girolamo, Rocco Del Regno, Massimo De Pascale, Andrea De Simone, Francesco De Simone, Carmine De Sio, Angelo Di Giacomo, Maria Gabriella Di Maio, Walter Di Munzio, Maria Di Serio, Carmine Esposito, Bruna Ferolla, Salvatore Forte, Gemma Freda, Titti Freda, Dina Gabriele, Anna Maria Galano, Ines Iannotti, Giacinto Iannuzzi, Emanuele Iovine, Carmen La Manna, Enzo Landolfi, Alessio Lembo, Luciana Libero, Franco Mari, Loredana Marino, Fabio Marone, Federico Marra, Antonietta Martiniello, Francesca Mastrangelo, Rosa Masullo, Marco Matano, Mirella Milite, Carmelo Morena, Fausto Morrone, Paolo Moscato, Roberta Pastore, Vincenzo Pedace, Franco Perazzo, Paola Petrosino, Luciano Pignataro, Nicolò Quagliata, Salvatore Raimondi, Luisa Rapuano, Pietro Ravallese, Marcello Ravveduto, Pina Reppucci, Aldo Romano, Raffaele Sabbetta, Antonio Santoro, Titti Santulli, Alfonso Sarno, Paolo Speranza, Francesco Storace, Rocco Gabriele Storace, Iride Tranfaglia, Gaetano Trotta, Cecilia Salerno. “Salerno è sotto il giogo di un gruppo politico dominante che ripropone un modello di città vecchio, superato dai nuovi bisogni e incapace di cogliere nuove opportunità. Un modello che ha frenato la crescita professionale e civile di due generazioni di salernitani, fondato sulla consociazione tra politica, proprietà fondiaria e settore edilizio – hanno dichiarato i firmatari del manifesto – Attorno a questo modello si è coagulato un blocco di potere che ha goduto di un vasto consenso distribuendo posti, privilegi e inique occasioni di arricchimento. Un sistema che ha esercitato fascino e attrazione anche grazie ad una distorta propaganda, che ha legittimato una cultura della furbizia, del profitto e dell’interesse personale, ignorando le richieste dei cittadini e i beni comuni. Oggi Salerno sopravvive dilaniata dal traffico; priva di servizi efficienti; afflitta da tasse tra le più alte d’Italia; senza spazi per gli anziani, i disabili, i bambini, lo sport, la cultura, il tempo libero. Chiusa in un “municipalismo insulare”, incapace di attrarre investimenti produttivi nei settori consolidati (agroalimentare) o innovativi (eco e Hi-tech). Solo uscendo da tale isolamento si potrà rendere Salerno il motore di un’area metropolitana con progetti e servizi omogenei, efficienti e diffusi. I tempi sono maturi. La sinistra che si oppone a questo sistema, ha oggi il dovere di concorrere a una nuova stagione di protagonismo e ad alleanze più larghe con la società civile. Le tante associazioni civiche, insofferenti ad un eterno e familistico potere, sono ormai una realtà”. Tra le proposte che la sinistra porta avanti un nuovo modello con una città ecosostenibili; città dove si respira aria pulita; città con case della salute aperte giorno e notte; città dove la cultura ha respiro internazionale; dove i servizi sono a portata di mano, dove non esiste più la differenza tra centro e periferia, ma una grande comunità metropolitana aggregata, coesa e inclusiva; città dove la partecipazione non è una parola vuota ma lo spostamento dei luoghi della decisione: dagli apparati della politica alle comunità. È questa la Salerno che vogliamo. “Una città dove il mare sia protagonista della vita quotidiana con spiagge e servizi balneari pubblici. Una città in cui le tariffe per gli asili nido, i parcheggi e i rifiuti siano adeguate alle diverse fasce sociali. Una economia dei tanti contro l’economia dei pochi, per battere le povertà e le diseguaglianze, per affermare il diritto alla casa e al reddito, con concreti programmi sul lavoro per i tanti giovani salernitani costretti a lasciare la città – hanno poi aggiunto – Questi anni di malgoverno ci hanno impoverito e allontanato dall’Europa, bisogna invertire la rotta approfittando delle occasioni che ci offrono i fondi europei e il Recovery plan: una nuova primavera per la riconversione ecologica, reti e infrastrutture digitali; per un welfare municipale inclusivo coinvolgendo forze sane dell’impresa; per un turismo di eccellenza e la difesa del patrimonio storico come visione del futuro. Si può fare. È il momento di costruire un’ampia alleanza, aperta e plurale, che rimetta al centro la politica nel senso più nobile del termine. È necessario dare vita a un patto tra forze civiche, aree della riflessione e dell’attivismo politico, imprese, famiglie, operatori sociali, professionisti, studenti e lavoratori”.