Nuova legge elettorale, si inizia a discutere - Le Cronache Ultimora
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Nuova legge elettorale, si inizia a discutere

Nuova legge elettorale, si inizia a discutere

L’accordo di massima c’è ed è su un proporzionale in senso ampio, per garantire la stabilità dei prossimi governi. Ma, per ora, ”manca tutto il resto”, perché “la trattativa vera e propria sui singoli dettagli della futura riforma non è ancora partita”, fa sapere un big della maggioranza che si occupa del dossier sulla legge elettorale rilanciato ieri da Fratelli d’Italia dopo il 3 a 3 alle ultima tornata elettorale per le regionali. I tempi per arrivare a un nuovo sistema? Se ne parlerà nel 2026, scommettono in casa Forza Italia. Insomma la partita è ancora aperta, ma intanto il calcio di inizio è stato tirato: “Con questa legge il rischio che nessuno abbia la maggioranza alle prossime elezioni esiste eccome: loro ne sarebbero felici, perché sarebbero prontissimi a fare un governo con tutti dentro, noi no. Noi vogliamo che chiunque vinca possa governare per 5 anni”, dice il responsabile organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli. In questo contesto, rimarca, una legge sul modello Regionali “mi sembra decisamente la migliore”. “Il premio di maggioranza è sicuramente una delle ipotesi allo studio -fa sapere oggi il presidente dei senatori di Fdi, Lucio Malan- . C’erano già leggi di questo tipo nel passato e sono state in parte superate dalla Corte Costituzionale non per il premio di maggioranza…”, dice l’esponente meloniano, con evidente riferimento all’ultima legge proporzionale per le politiche, nota alle cronache come Porcellum, firmata dal leghista Roberto Calderoli con Silvio Berlusconi al governo, nel 2005. Gli alleati di centrodestra cercano di capire quale possa essere la mossa giusta, perché con la legge vigente si sentono insidiati dal ‘campo largo’. E proprio per archiviare le sconfitte in Campania e Puglia e rafforzare la propria leadership Giorgia Meloni avrebbe dato, anche in queste ore, raccontano, un’indicazione precisa: mandare in soffitta il Rosatellum, vera arma letale nelle mani delle opposizioni (dal Pd ai Cinque stelle, da Matteo Renzi ad Alleanza Verdi e Sinistra), capace di mettere a repentaglio la riconferma della maggioranza nel 2027.