di Red.Cro.
Sarà sciolta stamattina o, al più tardi, stasera la riserva del Tar sul ricorso presentato dalla “Nuova Ises” contro l’Asl di Salerno che aveva bocciato la richiesta della cooperativa di considerare «sospeso» l’accreditamento della vecchia “Ises”: in parole povere, il cardine di tutta la operazione che va avanti da anni. Dal terreno penalistico la faccenda si sarebbe spostata, seppur temporaneamente, su quello amministrativo. Il 15 ottobre scorso il commissario straordinario dell’Asl, Mario Iervolino su cui la regione Campania è riuscita in qualche modo a scaricare il problema nella quale s’era infilata a causa delle solite acrobazie politico-burocratiche- aveva messo una pietra sulla vicenda scrivendo che l’accreditamento non poteva essere ereditato dalla Nuova Ises dal momento che la cedente il ramo d’azienda (la Ises, in bancarotta per circa 12 milioni di euro) non ne era mai stata in possesso. Una cosa chiara che solo il gigantesco giro di corruzione, già descritto per anni nei minimi dettagli ed evidentemente ancora perdurante a dispetto di tre indagini in corso, ha potuto trasformare in qualcosa meritevole di discussione. In che modo? Semplice: grazie ad una “carta” infilata da un dirigente Asl nell’incartamento generale dove si diceva che questo benedetto accreditamento era sospeso: anche le pietre sono a conoscenza che quell’atto a firma del dirigente medico, ordinatogli verosimilmente dal precedente management (indagato nelle sue diverse articolazioni nell’inchiesta del pm Guarriello), è falsa in quanto due delibere della stessa Asl e due sentenze della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato) lo avevano già acclarato. Ergo, se l’Ises non aveva l’accreditamento com’era possibile cederlo a terzi, peraltro presunti tali? Invece il gruppo interno a via Nizza, con le relative pagini politico-istituzionali sull’asse Eboli-Salerno-Napoli ha tenuto aperta la questione per altri mesi nella speranza che le cose filassero nel modo sperato. Contando anche sulla plateale inerzia degli organi di controllo salernitani (ma le cose, pare, starebbero per cambiare dopo il cambio di rotta ai vertici degli uffici giudiziari) ecco che è stato possibile giungere fin qui. Dove entra in scena il Tar. La coop Nuova Ises ha pensato di rivolgersi ad un colosso dell’avvocatura, Lorenzo Lentini, specialista della materia e, ovviamente, contano le carte sul tavolo e sebbene alcune di quelle portate all’attenzione dei giudici del Tar siano viziate è su queste che bisognerà decidere. Cosa ne sanno al Tar se un atto è falso o meno? I magistrati amministrativi costruiranno il proprio percorso logico-giuridico sulla base dei documenti esibiti dalle parti, indipendentemente dalla veridicità degli stessi: a quel punto, se la rinomata perizia dell’avvocato farà breccia, è possibile che si apra un’ulteriore fase nella tribolata vicenda Ises, che si basa -ricordiamolo sempre- sulla tenuta di una decina di disabili ancora trattenuti sine titulo dai cooperanti della prima e della seconda ora. La Nuova Ises aveva anche chiesto di discutere subito nel merito della materia (la cosiddetta “Presidenziale”) invocando ragioni legate alla delicatezza dell’argomento: il presidente della II sezione, Maria Abruzzese, ha inteso il 22 ottobre scorso concedere solo l’abbreviazione dei termini fissando per il 7 novembre (ieri) l’udienza in camera di consiglio. Il dibattimento è stato lungo ed è finito nel pomeriggio, per la decisione bisognerà attendere oggi.