Il freddo e la pioggia non ha fermato i tanti che si sono riuniti ieri, nei pressi del Parco Pubblico del Galiziano, in Via Roberto Virtuoso, per manifestare la propria sincera preoccupazione e contrarietà alla delibera del Consiglio Comunale di Salerno, approvante la costruzione di un edificio religioso all’interno del suddetto parco. Il fatto che ha portato i cittadini a discutere è l’ampliamento delle dimensioni del progetto rispetto a quello iniziale. Per Giordano Dorti “dal punto di vista formale la delibera è inoppugnabile. Però all’interno del parco noi non vogliamo una costruzione così mastodontica. Nel progetto preposto dal parroco ci saranno muri di cemento, parcheggi, un campanile altissimo. Non è questo, noi crediamo, il messaggio di Papa Francesco. Oltre al fatto che il quartiere di Torrione ha già cinque chiese. D’altronde un sagrato, quale quello prospettato, da un punto di vista oggettivo non può mai essere considerato parco” prosegue proponendo “Se è previsto così tanto spazio da utilizzare lo si sfruttasse per creare un centro d’accoglienza per migranti oppure un centro d’ascolto per donne che hanno subito violenza”. Insomma, fra chi firma questa petizione, non c’è nessuno “contrario alla chiesa”, anzi. Si ritengono però inadeguate le dimensioni dell’edificio religioso così come prospettato, non ritenendolo idoneo al contesto urbanistico della zona. Camarda Antonio, che abita proprio a ridosso del Parco del Galiziano, sostiene le varie e spiacevoli conseguenze, della realizzazione di questo progetto. “Avremo un muro di cemento di fronte casa e un parcheggio sotto il balcone” afferma Antonio, sostenuto dagli altri astanti. Fa capolino, tra le tante questioni di spazio, anche una di principio. Infatti, si cerca e vuole ribadire quella che è la laicità del nostro stato come afferma una ragazza, mentre firma, dicendo che “il portico di una chiesa, il suo sagrato, non potranno mai essere considerati un parco, bene comune usufruibile da tutti”.
Non si è solamente contro le dimensioni e la volumetria del progetto, dunque, ma anche e soprattutto contro il sacrificio di aree verdi all’interno della nostra città sottolineando anche l’aspetto sociale del parco ed il suo essere usufruibile a tutti, atei e cattolici. Al momento sono state raccolte 150 firme ed è stata creata una pagina facebook “Savethegaliziano”.
Annarita Caramico