di Filippo Attianese
NOCERA INFERIORE. L’ennesima porta chiusa. La ripartenza della Nocerina subisce una nuova brusca frenata: anche la pista Gelbison sembra perdere consistenza col passare delle ore. Negli ultimi giorni si era parlato molto in città della possibilità di acquisire il titolo sportivo della società di Vallo della Lucania, club che milita in Serie D; ad avvicinare il presidente Angelo Noce era stata l’Associazione Nocerini, intenzionata ad avviare il suo progetto di Polisportiva. Quella di ieri, però, è stata una giornata importante per i rossoblù. Si è tenuto il previsto vertice societario, convocato per decidere il futuro del club: dal vertice è emerso che restano le difficoltà, soprattutto per quanto riguarda i problemi di bilancio relativi alla scorsa stagione, ma è emerso anche che il presidente cilentano sarebbe intenzionato a scongiurare l’ipotesi di una cessione del titolo in un’altra città, a patto di ricevere collaborazione dagli altri soci. Insomma, almeno per ora Nocera e la Nocerina dovranno guardare altrove per ripartire, a meno che i problemi finanziari del club cilentano non diventino insormontabili. È l’ennesima mazzata alle ambizioni nocerine, già frustrate dalle difficoltà incontrate da De Marinis e Miranda nell’acquisizione del titolo della Scafatese. In un momento così difficile un barlume di speranza arriva dal gesto di un gruppo di ultras rossoneri. Nei giorni scorsi aveva fatto scalpore la notizia di un brutto gesto nei confronti di un ragazzo down di Nocera Superiore, Andrea, tifosissimo della Salernitana, la cui bandiera granata, esposta in terrazzo, era stata bruciata. Gli ultras molossi si sono dissociati immediatamente, regalando al tifoso granata una nuova bandiera della salernitana ed una maglia ufficiale della formazione del capoluogo. Un gesto per dimostrare che anche la rivalità calcistica può essere superata, soprattutto di fronte a storie come quelle di Andrea.