NOCERA INFERIORE/SCAFATI. Piano di zona ancora una volta nel mirino: l’intera inchiesta sui servizi sociali dell’Agro nocerino è passata dal tribunale di Nocera Inferiore all’Antimafia di Salerno e ora, tra i “misteri” spunta un nuovo esposto.
Un ex collaboratore del Piano di zona, con contratto a tempo determinato di qualche mese, nell’ambito di una denuncia legata alla sua attività, ha anche denunciato la presenza – presunta – di un verbale del coordinamento istituzionale che sarebbe falso. Un documento che sarebbe già nelle mani del sostituto procuratore Vincenzo Montemurro della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, atto su cui si sta indagando ad ampio raggio.
Sono numerose le inchieste che hanno travolto l’ambito s1 nell’ultimo periodo.
Tantissime anche le denunce degli ex dipendenti per delle presunte e paventate irregolarità nella gestione: tutte ipotesi ora al vaglio dell’antimafia (e non più del pm Vinci del Tribunale di Nocera Inferiore). Intanto ieri e arrivata ancora la Commissione di accesso e antimafia a Palazzo Meyer ad indagare su Acse e Piano di Zona.
Ieri mattina la Commissione prefettizia, guidata dal vice prefetto Vincenzo Amendola, accompagnata dal Capitano della Dia Fausto Iannaccone ha ascoltato per ore il direttore dell’Acse, ingegnere Salvatore De Vivom e la dirigente del Piano di Zona ambito S 1, Maddalena Di Somma.
Come spesso accade i dirigenti sono stati ascoltati negli uffici comunali di via Diaz che sono nella piena disponibilità della Commissione.
L’ingegnere De Vivo si è presentato per primo e di buon mattino, alle 8.30 era già nei locali comunali della ex manifattura di via Diaz.
Un primo approccio con i commissari De Vivo lo aveva avuto già quindici giorni orsono.
La commissione prefettizia accompagnata dagli uomini dell’antimafia è giunta in via Diaz verso le 10.30 e vi è restata fino al tardo pomeriggio.
Dopo il colloquio del responsabile dell’Acse è stata la volta della dirigente Di Somma arrivata negli uffici verso le 12.
Quello della dirigente Di Somma è stato un colloquio molto più lungo di quello dell’ingegnere De Vivo, molti sarebbero stati i punti su cui la commissione avrebbe chiesto chiarimenti, soprattutto su alcune procedure adottate.
Numerose sarebbero state le domande poste soprattutto della Desiree D’Ovidio, componente della commissione di accesso unitamente al maggiore dei carabinieri Carmine Apicella, all’architetto Giuseppe Rocco del provveditorato alle opere pubbliche e presieduta dal vice prefetto Amendola.
A questo punto è quasi terminato il giro di colloqui con tutti i dirigenti in forza a Palazzo Mayer, non si esclude che a breve la commissione potrebbe riunirsi per stilare già un primo resoconto sulla documentazione acquisita e fare un punto sulle procedure adottate al comune di Scafati e la permeabilità a possibili infiltrazioni della mala locale e non solo.
Gennaro Avagnano