Dopo la richiesta di sfratto da parte della dirigenza del mercato ortofrutticolo Nocera-Pagani e le accuse di morosità legate al mancato pagamento dei canoni di locazione per due anni, arriva la risposta del Cogmo che respinge le accuse convocando, questa mattina, una conferenza dove il presidente Domenico Rosario Tortora e il consiglio dell’associazione dei commissionari spiegano la loro verità, puntando il dito il presidente del Consorzio Vincenzo Paolillo, il quale non avrebbe mantenuto vecchi accordi che avrebbero permesso al Cogmo di usufruire della struttura in cui risiede a titolo gratuito.
«I canoni di locazione non venivano pagati in attesa di una delibera di Consiglio che approvasse l’utilizzo in comodato d’uso gratuito – spiega Tortora – A tal proposito, oltre un anno e mezzo fa è stata protocollata una richiesta di uso gratuito della sede, concordata con impegno personale del Presidente Paolillo che sosteneva fosse assurdo e illogico che il Cogmo pagasse per l’utilizzo della sede che riteneva, tra l’altro, non idonea per spazi e condizione strutturale tanto da prometterci l’assegnazione dei vecchi locali della Direzione. Se questo accordo tacito non fosse mai esistito, questo denota ancor più l’incapacità gestionale di chi, avendo la legge dalla sua parte, non opera in modo proficuo. Sia chiaro dunque una cosa: non abbiamo pagato perché morosi ma perché ci era stato chiesto di farne a meno». Tortora precisa che tale decisione è arrivata in maniera paradossale visto che gli avvocati delle due parti avevano raggiunto un accordo atto ad evitare lo sfratto che, alla fine dei conti, è stato comunque firmato.
Oltre al caso delle presunte morosità, il Cogmo ha anche lamentano la mancanza dei dovuti interventi di manutenzione e riqualificazione non solo della sede ma anche di buona parte della struttura mercatale, considerata insicura e pericolosa. Ed è proprio su questo particolare che Tortora ripassa la mano visto che di recente l’Ente Gestore avrebbe impiegato 15mila euro per organizzare l’evento “Benvenuto 2016”: «Denunciamo pubblicamente il totale lassismo di questo Ente che, anziché provvedere alla ristrutturazione del Mercato, pensa a sponsorizzare feste, festini non ultimo “Benvenuto 2016”, con il quale se ne vanno in aria bel oltre 15 mila euro che in maniera sicuramente più proficua avrebbero portato benessere al mercato. Per questo motivo abbiamo fatto richiesta di rendicontazione e copertura economica: vogliamo capire in quel verbale del consiglio di amministrazione è stata approvata tale cosa ma soprattutto perché questo spreco di denaro quando a noi serve una pezza di asfalto? Perché ci viene detto che i fondi non ci sono? Qui si parla di ordinaria amministrazione». Calcoli alla mano, il presidente Cogmo spiega che di questi 15 mila euro, solo due sarebbero stati sponsorizzati, mentre gli altri 13 proverrebbero dalle casse del consorzio ortofrutticolo e dei commissionari. E ancora: «Ci siamo visti costretti a denunciare al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo stato di abbandono di tutti noi commissionari che continuiamo a lavorare in una struttura diventata uno scheletro di cemento vista l’assenza delle più elementari misure di sicurezza».
Il Cogmo smentisce anche una presunta spaccatura tra i suoi soci in seguito alla scelte di sostenere Confcommercio mettendo a disposizione del neo presidente Luigi Amendola i locali di via Mangioni per aprire la prima riunione: «E’ falso sostenere che questa associazione di sia frantumata. Sosteniamo Confcommercio perché molti nostri associati sono parte di esso e uno dei nostri consiglieri, Marcello Sforza, fa parte del neonato direttivo di Confcommercio ed è anche per questo che abbiamo deciso di mettere a loro disposizione, in comodato d’uso, la nostra sede. Il una situazione di tale immobilismo abbiamo deciso insieme di aderire a Confcommercio allo scopo di condividere le problematiche degli investitori privati. La nostra partecipazione ci consente di avvicinare gli imprenditori alle Banche, alla Camera di Commercio, Inps, Inail ed Enti che possono coadiuvare gli operatori del commercio».
Infine, conclude Tortora: «Siamo a un punto di non ritorno. Qualcuno vuole scatenare delle guerre al nostro interno per poter agire sottobanco e fare i propri interessi. Siamo soci del mercato e non possiamo far finta di nulla: bisogna intervenire».
Dopo la richiesta di sfratto da parte della dirigenza del mercato ortofrutticolo Nocera-Pagani e le accuse di morosità legate al mancato pagamento dei canoni di locazione per due anni, arriva la risposta del Cogmo che respinge le accuse convocando, questa mattina, una conferenza dove il presidente Domenico Rosario Tortora e il consiglio dell’associazione dei commissionari spiegano la loro verità, puntando il dito il presidente del Consorzio Vincenzo Paolillo, il quale non avrebbe mantenuto vecchi accordi che avrebbero permesso al Cogmo di usufruire della struttura in cui risiede a titolo gratuito.
«I canoni di locazione non venivano pagati in attesa di una delibera di Consiglio che approvasse l’utilizzo in comodato d’uso gratuito – spiega Tortora – A tal proposito, oltre un anno e mezzo fa è stata protocollata una richiesta di uso gratuito della sede, concordata con impegno personale del Presidente Paolillo che sosteneva fosse assurdo e illogico che il Cogmo pagasse per l’utilizzo della sede che riteneva, tra l’altro, non idonea per spazi e condizione strutturale tanto da prometterci l’assegnazione dei vecchi locali della Direzione. Se questo accordo tacito non fosse mai esistito, questo denota ancor più l’incapacità gestionale di chi, avendo la legge dalla sua parte, non opera in modo proficuo. Sia chiaro dunque una cosa: non abbiamo pagato perché morosi ma perché ci era stato chiesto di farne a meno». Tortora precisa che tale decisione è arrivata in maniera paradossale visto che gli avvocati delle due parti avevano raggiunto un accordo atto ad evitare lo sfratto che, alla fine dei conti, è stato comunque firmato.
Oltre al caso delle presunte morosità, il Cogmo ha anche lamentano la mancanza dei dovuti interventi di manutenzione e riqualificazione non solo della sede ma anche di buona parte della struttura mercatale, considerata insicura e pericolosa. Ed è proprio su questo particolare che Tortora ripassa la mano visto che di recente l’Ente Gestore avrebbe impiegato 15mila euro per organizzare l’evento “Benvenuto 2016”: «Denunciamo pubblicamente il totale lassismo di questo Ente che, anziché provvedere alla ristrutturazione del Mercato, pensa a sponsorizzare feste, festini non ultimo “Benvenuto 2016”, con il quale se ne vanno in aria bel oltre 15 mila euro che in maniera sicuramente più proficua avrebbero portato benessere al mercato. Per questo motivo abbiamo fatto richiesta di rendicontazione e copertura economica: vogliamo capire in quel verbale del consiglio di amministrazione è stata approvata tale cosa ma soprattutto perché questo spreco di denaro quando a noi serve una pezza di asfalto? Perché ci viene detto che i fondi non ci sono? Qui si parla di ordinaria amministrazione». Calcoli alla mano, il presidente Cogmo spiega che di questi 15 mila euro, solo due sarebbero stati sponsorizzati, mentre gli altri 13 proverrebbero dalle casse del consorzio ortofrutticolo e dei commissionari. E ancora: «Ci siamo visti costretti a denunciare al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, lo stato di abbandono di tutti noi commissionari che continuiamo a lavorare in una struttura diventata uno scheletro di cemento vista l’assenza delle più elementari misure di sicurezza».
Il Cogmo smentisce anche una presunta spaccatura tra i suoi soci in seguito alla scelte di sostenere Confcommercio mettendo a disposizione del neo presidente Luigi Amendola i locali di via Mangioni per aprire la prima riunione: «E’ falso sostenere che questa associazione di sia frantumata. Sosteniamo Confcommercio perché molti nostri associati sono parte di esso e uno dei nostri consiglieri, Marcello Sforza, fa parte del neonato direttivo di Confcommercio ed è anche per questo che abbiamo deciso di mettere a loro disposizione, in comodato d’uso, la nostra sede. Il una situazione di tale immobilismo abbiamo deciso insieme di aderire a Confcommercio allo scopo di condividere le problematiche degli investitori privati. La nostra partecipazione ci consente di avvicinare gli imprenditori alle Banche, alla Camera di Commercio, Inps, Inail ed Enti che possono coadiuvare gli operatori del commercio».
Infine, conclude Tortora: «Siamo a un punto di non ritorno. Qualcuno vuole scatenare delle guerre al nostro interno per poter agire sottobanco e fare i propri interessi. Siamo soci del mercato e non possiamo far finta di nulla: bisogna intervenire».