NOCERA SUPERIORE. Il diktat del Suap era stato quello di chiudere l’hotel di via Pecorari ma il proprietario non ci sta e presenta ricorso davanti al Tar sebbene la vicenda sarà ricca di novità. L’amministrazione comunale, lo scorso giugno aveva ordinato la demolizione dell’ampliamento della depandance della struttura alberghiera Villa Albani. L’avvio del procedimento era stato fatto pochi giorni dopo e l’Ente non aveva accettato la sanzione come alternativa alla demolizione, così come chiesto dai titolari. Ecco quindi che è nato l’ennesimo contenzioso tra le parti e il comune di Nocera Superiore, con una delibera di Giunta ha deciso di difendersi davanti ai giudici amministrativi di primo grado nominando l’avvocato Francesco Armenante. In passato era stato proprio il Tribunale in passato chiedere la chiusura dell’albergo. Così il comune di Nocera Superiore aveva dato seguito, dopo quasi 5 anni, alla sentenza del Tar di Salerno secondo cui Villa Albani non rispetterebbe gli standard urbanistici e quindi la conferenza dei servizi che diede l’ok all’apertura dell’albergo nella zona. A presentare ricorso era stata la società “Boscamar”che aveva citato il Comune di Nocera Superiore, la Provincia di Salerno, la Regione Campania, l’Asl e la Prefettura di Salerno, oltre all’Albani Service, per l’annullamento della delibera di consiglio comunale del 2004 del Comune di Nocera Superiore dell’approvazione del progetto di ampliamento di un fabbricato da destinare ad attività alberghiera in via Pecorari. In quella delibera era stato ratificato il parere reso in sede di conferenza dei servizi, rispetto alla ‘nascita’ di quell’albergo. La ricorrente chiedeva l’annullamento in quanto il Comune aveva preso per buono il parere relativo all’assenza o insufficienza delle aree espresso dal responsabile del procedimento, quando invece l’unico soggetto competente ad esprimerlo, sarebbe stato il dirigente del settore urbanistica. Inoltre, secondo i legali della Boscamar, non corrispondeva a vero il presupposto che non sussistono altre aree conformi per realizzare l’hotel, risultando sul territorio aree conformi idonee alla realizzazione dell’opera richiesta dalla Albani Service. L’amministrazione comunale si sarebbe determinata favorevolmente invece, in considerazione dell’inesistenza di aree disponibili nel Pip e della preesistenza della struttura alberghiera da ampliare, cioè di circostanze erronee visto che il Comune avrebbe dovuto valutare l’esistenza di aree disponibili nelle zone “B” e “D” del Piano regolatore. Per la ricorrente, l’aumento di volumetria poi, era stato superiore a quello ammissibile e perciò – insieme a tutta un’altra serie di appunti tecnici – quell’ampliamento era irregolare ed andava subito annullato. Il ricorso è stato giudicato fondato e accolto dal Tar di Salerno nel 2010. I giudici amministrativi di primo grado avevano anche condannato l’Albani Service e il Comune di Nocera Superiore al pagamento delle spese legali e tecniche per un totale seimila e seicento euro. Era marzo 2010. Da allora quella sentenza era stata ignorata in attesa dell’eventuale Appello. Davanti al sollecito della ricorrente però era arrivato lo stop del Suap per Villa Albani. Adesso, ci sono nuovi guai “giudiziari” tra Comune e l’hotel di Via Pecorari. Rosanna Battaglia
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