Nocera Inferiore. Avrebbe impugnato una 7,65 esplodendo colpi di pistola contro un citofono di uno stabile di via Urbano VI, alla periferia di Nocera Inferior al confine con Paganie, dove risiede un commerciante incensurato con attività a Cava de’ Tirreni. A un anno da quei fatti, identificato e fermato un 20enne di origine ucraina, ripreso dalle telecamere durante l’azione malavitosa. E’ stato portato in caserma e per lui è scattato il divieto di dimora nella provincia di Salerno su decisione dei giudici del Tribunale nocerino. Avrebbe impugnato l’arma ed esploso i colpi di pistola (2) agendo per conto terzi, nel senso che il ventenne A.A. secondo gli inquirenti sarebbe stato solo l’esecutore della nottata di piombo dello scorso 18 aprile del 2024. Un avvertimento commissionato, insomma. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti tante le piste seguite, compresa quella relativa al lavoro del commerciante. Non si esclude nulla. Compreso un possibile messaggio intimidatorio recapitato per conto terzi, anche se questa resta al momento solo un’ipotesi al vaglio degli investigatori. A eseguire l’identificazione e il fermo sono stati gli agenti della squadra Mobile di Salerno nella mattinata di ieri: oi poliziott salernitani hanno eseguito l’ordinanza firmata dal gip del tribunale nocerina su richiesta della locale procura. All’ucraino vengono contestati i reati di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco aggravati, esplosioni pericolose e danneggiamento. Tutto ha avuto inizio verso la mezzanotte del 18 aprile di un anno fa, quando il giovanissimo aveva esploso due colpi di pistola calibro 7,65 all’indirizzo di un citofono della struttura situata in via Urbano VI per poi allontanarsi repentinamente. La dinamica dei fatti in questione e stata ricostruita grazie alle indagini svolte dalla Squadra Mobile di Salerno, coordinate dalla Procura nocerina, che hanno consentito di identificare l’autore del gesto intimidatorio attraverso una minuziosa analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona, all’esito della quale è stata individuata l’autovettura utilizzata per la fuga. Importanti riscontri investigativi, inoltre, sono stati ottenuti da attività tecniche di intercettazione e da una perquisizione effettuata presso il domicilio del giovane sospettato, dove sono stati rinvenuti capi di abbigliamento pienamente compatibili con quelli che indossava l’autore degli spari. Finisce così a distanza di un anno il giallo di via Urbano VI. Successivamente, a cavallo tra il 18 e 19 aprile, in località Casolla furono esplosi altri colpi di pistola nei pressi delle palazzine di edilizia popolare di via Marco Nonio Balbo a qualche centinaia di metri dalla casa comunale. Chi aveva esploso i colpi di pistola (frantumando i vetri del portone) sarebbe arrivato in via Balbo in sella a uno scooter e volto coperto, dopo essersi fermato, con un’azione fulminea aveva tirato fuori dal giubbino il revolver facendo fuoco per poi scappare via. Due episodi a distanza di ore, resta da capire se ci sono collegamenti.





