di Pina Ferro
Antimafia e polizia a lavoro per dare un volto e un nome all’autore, solitario, dell’attentato al ristorante giapponese Shibui di via Giovanni XXIII a Nocera Inferiore eseguito l’altra notte. L’uomo, incappucciato, è stato ripreso mentre scende da un’auto (rubata la sera prima) e getta nei pressi del locale il potente ordigno la cui deflagrazione ha mandato in frantumi le vetrine causando danni anche alla vicina Chiesa, Un’azione durata pochi minuti. Una manciata. Sono le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza posizionate tra piazza del Corso e via Giovanni XXIII. L’indagine è passata all’Antimafia di Salerno perchè si ritiene che l’azione criminosa sia stata opera di criminalità organizzata. E mercoledì arriva a Nocera Inferiore la carovana del tour anti racket e usura, promosso dalla Regione Campania, che ha fatto tappa ieri a Salerno. Al lavoro gli agenti del locale commissariato guidata dal primo dirigente Aniello Ingenito che continuano a raccogliere una serie di indizi e testimonianze per individuare autori e possibili mandanti dell’attentato al ristorante di cibo giapponese. I poliziotti nell’immediatezza hanno analizzato fotogramma per fotogramma, le immagini che una telecamera di videosorveglianza ha ripreso. Nel filmato si vedrebbe un’automobile, rubata la sera prima, che arriva davanti al ristorante Shibui. Dalla vettura esce una persona con il volto coperto che lancia la bomba carta contro l’ingresso del locale, poi la fuga. Pochi secondi dopo la forte esplosione che ha danneggiato il ristorante, i negozi vicini, gli arredi urbani di via Papa Giovanni XXIII e perfino la vicina chiesa di san Matteo. Gli investigatori stanno cercando di capire se l’attentato allo Shibui possa essere legato agli altri, simili nella dinamica. I sospetti degli inquirenti è che sia in atto una guerra tra bande per gli equilibri criminali in città, legati anche al racket. In meno di 100 giorni sette episodii ma non si sa se siano collegati tutti tra loro o abbiano diverse motivazioni. La notte del 17 gennaio scorso, quando esplose la prima bomba carta in via Solimena, nei pressi di una boutique. Anche in quel caso i danni furono ingenti. La paura fu tanta Il sindaco decise di organizzare una marcia per la legalità a cui aderirono tutti i colleghi del territorio. L’altra notte un altro attentato, dalla stesse modalità.