“Ben venga la stazione unica appaltante ma dalle parole si passi anche ai fatti”. Il Comitato No Crescent, da anni impegnato per evitare la costruzione della mezza luna di Bofill a Santa Teresa di documenti ne fa fornito a volontà, tanto alla Procura quanto alla stessa Prefettura. Insomma a quanti la scorsa mattina hanno partecipato al convegno sulla Sua (Stazione unica appaltante, appunto), che vedeva all’ordine del giorno quasi un unico argomento: la legalità.
“Che non resti una cosa astratta”, dunque per il Comitato No Crescent, che vede l’avvocato Pierluigi Morena in qualità di portavoce e che insieme ad Italia Nostra porta avanti la battaglia a suon di udienze, ricorsi ed esposti. “L’associazione, nel corso di oltre tre anni di attività, ha presentato presso la Procura della Repubblica di Salerno dodici articolati esposti nei quali ha messo in evidenza le diverse anomalie nell’iter amministrativo intrapreso dal Comune” – scrivono, infatti, in una nota. Ma c’è di più: “Tra le altre cose, il Comitato ha posto l’accento sulle ben note polizze rumene “City Insurance”, Compagnia al centro di indagini penali in varie regioni d’Italia con sequestri a carico e specifica inibizione all’operatività sul suolo nazionale con provvedimento Isvap dello scorso 2 luglio. E’ emerso che non solo la Crescent srl si è avvalsa delle discusse polizze a garanzia del pagamento degli oneri al Comune ma che numerose opere pubbliche comunali sono garantite dalla stessa Compagnia di Bucarest per oltre sedici milioni di euro”.
La cifra, tra l’altro, è riportata in una nota (indirizzata all’istituto di vigilanza delle assicurazioni) a firma del dirigente del servizio trasformazioni urbanistiche del Comune di Salerno, Davide Pelosio, che elenca polizze ed importo garantito, non nascondendo preoccupazioni sulla solvibilità della compagnia. La City Insurance, a quanto pare, garantirebbe (o dovrebbe garantire) un bel po’ di soldi al Comune di Salerno, in caso di problemi. Infatti, sempre secondo la nota comunale, con la compagnia rumena, sarebbero state stipulate polizze che riguarderebbero rilevanti interventi pubblici. Tant’è che lo stesso servizio trasformazioni urbanistiche, in una successiva nota indirizzata al sindaco e al settore avvocatura (su sollecitazione del Comitato No Crescent) scrive: «In precedenza (al Crescent, ndr) la City Insurance ha rilasciato altre polizze fideiussorie per altri soggetti, e sempre a favore del Comune di Salerno, a garanzia degli obblighi convenzionali inerenti la realizzazione delle urbanizzazioni previste dai Piani Urbanistici Attuativi, proposti ed attuati da soggetti privati su aree private»
Dal Comitato No Crescent ci si chiede, allora: “Come siano conciliabili le discussioni astratte sulla legalità, tenute in convegni ai quali partecipano organi istituzionali –anche inquirenti- insieme con il sindaco di Salerno, con dati concreti così eclatanti. Viene da chiedersi: come mai una Compagnia rumena tanto discussa garantisce la maggior parte delle opere pubbliche cittadine? Ancora: è opportuno che un organo tanto importante quale il Procuratore della Repubblica partecipi a convegni sulla legalità col sindaco, proprio all’approssimarsi della scadenza dei termini per l’eventuale rinvio a giudizio del primo cittadino sulla vicenda Crescent? E’ normale che un Prefetto, investito a più riprese dal comitato sulla questione delle polizze rumene, non intervenga?”. “Il tutto è ancor più grave se si considera che il Consiglio di Stato con la recente ordinanza del 19 novembre scorso ha disposto approfondite verifiche su tutti gli aspetti della vicenda urbanistica di Santa Teresa, sui dati idrogeologici e demaniali, ritenendo peraltro di dover acquisire elementi tecnici precisi anche sulla piazza della Libertà. Eppure con le tante problematiche ancora in discussione il Comune, da un canto ferma il cantiere dell’opera pubblica piazza della Libertà, e dall’altro canto consente la frenetica prosecuzione dei lavori di un condominio privato, con rischio d’impresa per l’ente e con la spada di Damocle della demolizione delle opere in corso di realizzazione”.
Intanto ieri la vicenda Crescent è approdata a Roma. Un vertice si è tenuto presso la sede nazionale di Italia Nostra. Ad essere ricevuti dal presidente nazionale dell’associazione ambientalista, l’avvocato Marco Parini, sono stati la presidente di Italia Nostra Salerno, Raffaella Di Leo, i legali Oreste Agosto e Pierluigi Morena e l’architetto Vincenzo Strianese. Al vaglio ci sono tutte le azioni da mettere in campo all’indomani della decisione del Consiglio di Stato e delle verificazioni che dovranno essere fatti. Il tutto mentre si attendono decisioni da parte della Procura di Salerno.