di red.cro.
A dirlo sono gli attivisti del Meet Up di Sarno dopo il taglio del nasyto della struttura. “L’inaugurazione del Teatro De Lise di Sarno costituisce per il MoVimento 5 Stelle di Sarno motivo di soddisfazione per un’opera attesa da circa 35 anni, che poteva diventare il simbolo di rinascita di una comunità da troppo tempo ostaggio di una visione politica propagandistica e settaria. Siamo indignati e sconcertati per l’ennesima scorrettezza istituzionale, per le parole di offesa e di oltraggio usate nel corso dell’inaugurazione del Teatro da parte del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca nei confronti del governo, di cui a Sarno abbiamo due rappresentanti votate a furor di popolo – spiegano gli attivisti- la nostra senatrice e la deputata che in maniera più che legittima avrebbero potuto accompagnare il Sindaco nel corso dell’inaugurazione di un’opera di tutti noi sarnesi. Sarebbe stato sicuramente un gesto di equilibrio e di grande maturità politica per una comunità che col voto del 4 marzo scorso ha portato al nostro territorio ben due rappresentanti al governo nazionale. Noi riteniamo che l’apertura di un centro culturale e di aggregazione come il teatro di piazza Cinque Maggio, non dovesse rappresentare l’occasione dell’ennesimo scontro istituzionale, specie se con un livello linguistico e politico così basso. Improvvisare un comizio – come hanno fatto De Luca e Canfora per l’apertura del Teatro è stato un gesto di arroganza e di immaturità politica. L’inaugurazione del teatro doveva costituire piuttosto un’occasione di aggregazione e di condivisione per una comunità che, mai come in questo momento, ha bisogno di riferimenti certi, per rinsaldare le radici comuni della nostra collettività ampliando il senso di appartenenza alla propria storia culturale e sociale. La stessa scelta di organizzare due turni di spettacoli, uno destinato ai civili alle 17 e 30 e l’altro alle autorità alle 20 e 30 esprime in maniera inequivocabile il loro modo di intendere la politica, rimarcando la distanza che hanno dai loro concittadini: loro i sovrani e il resto la plebe, i sudditi. E’ una divisione che noi del MoVimento 5 stelle non possiamo assolutamente tollerare e che giorno dopo giorno, con azioni concrete, stiamo combattendo in tutte le sedi istituzionali e non. Il teatro di piazza 5 maggio è un’opera simbolo di 35 anni di politiche fallimentari e operazioni farraginose che hanno bloccato la crescita del nostro Paese privando la bella città di Sarno di un centro di aggregazione importante e centrale e costando all’intera collettività sarnese cospicue somme di denaro pubblico. Del resto, per il teatro non è stata ancora prevista neppure una programmazione artistica, a dimostrazione di quanta poca volontà di sviluppo e di crescita culturale ci sia. Sarno per la sua meravigliosa e gloriosa storia merita di più, merita una politica che sia veramente vicina ai cittadini, che soddisfi i loro bisogni e che offra risposte e servizi. Una politica che si occupi di aggregare piuttosto che di dividere e spalanchi le porte al dialogo e al confronto con tutti. Ci ha meravigliato, inoltre, scoprire dalle sue stesse parole sul palco, che l’assessore all’urbanistica è stata, insieme al suo studio di architetti, parte integrante del progetto del Teatro ancora oggi che invece doveva avere un ruolo di controllo su quanto si stava facendo nell’opera pubblica già complessa, discussa e tardiva. Su questo versante, andremo fino in fondo e chiediamo chiarezza all’amministrazione”.