Niente week end libero per il boss Loreto - Le Cronache Cronaca
Cronaca scafati

Niente week end libero per il boss Loreto

Niente week end libero per il boss Loreto

Scafati. Voleva uscire il fine settimana per esigenze personali. Niente sconti per Pasquale Loreto, ex primula rossa della Nco e collaboratore di giustizia: la Cassazione respinge il ricorso per un permesso premio di uscita “per indispensabili esigenze di vita il sabato e la domenica”. Niente da fare, quindi, resta ai domiciliari nel Maceratese – con permesso lavorativo- dove è detenuto e dove sta scontando una serie di condanne, l’ultima di circa sette anni incassata con il figlio Alfonso e i Ridosso per una vicenda di estorsioni agli industriali conservieri. Pentito da anni, ‘o ragiunier sin dal 1980 (quando avrebbe ordinato l’omicidio di Salvatore Squillante avvenuto il 23 marzo di 45 anni fa) è stata figura di spicco della Nuova Camorra Organizzata (Nco) di Raffaele Cutolo divenendo nell’Agro nocerino uno dei punti di riferimento di ‘o professore di Ottaviano. Condanne per omicidio, estorsioni, droga. Del suo ritorno sulla scena della malavita nonostante la collaborazione con lo Stato, ne aveva parlato il figlio “Fonzino”, anche lui pentito dal 2016: “A Scafati e dintorni bastava il nome per ottenere qualcosa” diceva Alfonso.  E quando c’era un clan emergente che voleva farsi largo, in città compariva il super boss. Capitò nel 2009  quando Pasquale Loreto giunse a Scafati per regolare i suoi affari e ripristinare l’ordine della camorra imponendo a noti industriali conservieri il pagamento della tangente al clan Loreto-Ridosso. A raccontare i particolari di quegli incontri ‘forzati’ fu proprio il rampollo di famiglia, Alfonso , che insieme ai suoi fidati amici e complici dell’organizzazione criminale prelevarono le persone indicate dal padre per portarle al suo cospetto. Era il 2009. Pasquale Loreto, nonostante fosse in località protetta arrivò a Scafati. Nei verbali di “Fonzino” “c’è la motivazione del suo ritorno a Scafati: “perché doveva fare sold”. Per quelle vicende, le estorsioni agli imprenditori, Pasquale Loreto è stato condannato insieme al figlio e ai Ridosso. Infatti tra gli episodi emersi nel corso di quelle indagini, furono le estorsioni a numerosi industriali conservieri- di cui ne parlava Loreto jr nei suoi verbali- imposte dai nuovi rampolli con la supervisione proprio di ‘o ragiunier che da pentito dalla località protetta gestiva gli affari insieme al figlio Alfonso nella sua terra di origine. Pasquale Loreto, protagonista della camorra degli anni ’90, anche da pentito riusciva quindi ad incutere timore alle sue vittime, tanto che in alcune occasioni aveva fatto prelevare e minacciare dai suoi accoliti alcuni industriali per imporre loro di pagare il pizzo. Ora la richiesta di un permesso speciale al giudice della Sorveglianza marchigiano che gliel’ha negato, stessa cosa ha fatto la Cassazione giudicando inammissibile il ricorso.