Nessuna violenza sessuale sui fratellini, In appello tutti assolti perchè il fatto non sussiste - Le Cronache
Giudiziaria Attualità

Nessuna violenza sessuale sui fratellini, In appello tutti assolti perchè il fatto non sussiste

Nessuna violenza sessuale sui fratellini, In appello tutti assolti perchè il fatto non sussiste

di Pina Ferro

Nessuna violenza sessuale sui fratellini c da parte di adulti e dallo stesso genitore con la complicità della nonna.  Per i giudici della Corte di Appello di Salerno hanno assolto perché il fatto non sussiste Giuseppe Scogliera, Walter Barbone, Rita Colucci, Domenico Rispoli , Dario Marruso,  Vittorio Gallo, Roberto Placanico, Vincenzo Bianco. I giudici hanno accolto la richiesta di assoluzione che era stata avanzata dal procuratore generale al termine della requisitoria.

In primo grado i giudici della terza sezione penale del tribunale di Salerno condannarono: Giuseppe Scogliera a 18 anni, Walter Barbone a15 anni, Rita Colucci a 15 anni, Domenico Rispoli a 13 anni, Dario Marruso a 14 anni,  Vittorio Gallo 10 anni, Roberto Placanico 13 anni, Vincenzo Bianco 13 anni. Tutti sono accusati di reati a sfondo sessuale commessi in danno dei minori E.S., A.S. e V.S., che si sono costituiti parti civili, difesi dall’avvocato Michele Tedesco. Nel procedimento erano coinvolti anche i fratelli Vincenzo e Natalino Dragone che a suo tempo scelsero di essere processati con il rito abbreviato. Nel 2013 il giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Salerno, Boccassini, condannò i fratelli Dragone alla pena di anni cinque di reclusione per aver abusato sessualmente della minore E.S., in un terreno ubicato nella frazione di Cappelle. Secondo le contestazioni, i minori sarebbero stati costretti a subire atti sessuali, anche di tipo omosessuale, ad opera di adulti, tra cui il padre degli stessi minori. Alcuni imputati avrebbero effettuato delle video riproduzioni dei rapporti sessuali in cui erano coinvolti i ragazzini per poi rivenderli. I fatti si sarebbero consumati a Salerno nella zona porto, nel quartiere di Mariconda e nella frazione Cappelle. L’inchiesta prese le mosse proprio dalle confidenze dei bimbi all’operatrice di una casa famiglia  in cui erano ospitati per metterli a riparo da un contesto familiare già ritenuto difficile e degradato. All’epoca dei fatti sia il bambino che le due sorelline avevano confermato una storia agghiacciante fatta di abusi seriali compiuti con la complicità dei genitori, che secondo l’accusa li avrebbero venduti per decine di volte. Sia la sociologa che psicologa in udienza (tutte svoltesi a porte chiuse) hanno ribadito quelle accuse rimarcando il ruolo del padre in quello squallido contesto. Le violenze si sono consumate nell’estate del 2006 in un appartamenato di Cappelle.

Nel collegio difensivo gli avvocati:  Stefania Pierro, Pina strada, Anna Sassano, Agostino allegro, Orazio Tedesco,  Marina Moretta.