di Andrea Pellegrino
C’ è anche l’assunzione del direttore generale Bruno Di Nesta tra i rilievi del Mef (Ministero dell’Economia e Finanza) trasmessi all’amministrazione provinciale di Salerno qualche settimana fa, a seguito di una verifica contabile. Sedici rilievi che sono finiti ora anche all’attenzione della procura regionale della Corte dei Conti della Campania, nonché al Ministero dell’Interno e al collegio dei revisori dei conti di Palazzo Sant’Agostino. Quanto alla nomina di Di Nesta, gli ispettori contestano la nomina nel corso del 2014, «pur in presenza di monitoraggi dei dati di bilancio dai quali si palesava la violazione del patto di stabilità per lo stesso esercizio finanziario». E non solo. Nella relazione, si legge: «Nonostante i marcati dubbi espressi dal responsabile del settore finanziario, il presidente della Provincia, il 4 dicembre 2014, decide di procedere all’assunzione di un direttore generale. Assunzione che viene disposta con decreto del presidente della Provincia (Giuseppe Canfora, ndr) il 9 dicembre dello stesso anno». Ma ancora, sempre il Mef, contesta l’assunzione di una unità di profilo C, in assenza di «indicazione delle modalità dei criteri selettivi adottato». Poi, la violazione del patto di stabilità per gli esercizi finanziari del 2012, 2014 e 2015. Ancora, si legge nella relazione, c’è stata, secondo gli ispettori, «la mancata previsione di uno specifico accantonamento per il ripiano di perdite conseguite negli esercizi precedenti da parte di alcune società partecipate dall’Ente», non ché l’ammontare di debiti fuori bilancio, con «la mancata individuazione di opportune misure finalizzate a contenere le rilevanti dimensioni dei debiti fuori bilancio e ad evitare la formazione di nuovi debiti». Inoltre: «nel parere dei revisori – si legge – al rendiconto 2015 è evidenziata la presenza di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere».