La musica, la sua storia, certa letteratura strumentale, danno conto, forse in modo inconsapevole, di alcune tappe fondamentali della storia del pensiero medico, talvolta guardando ad una medicina che mette in scena la propria contemporaneità, talaltra ad una scienza medica che riflette sul proprio retaggio storico. Martedì 18 giugno, alle ore 15, presso la Sala Convegni dell’ Ordine dei Medici di Salerno, si rinnoverà questo antichissimo binomio, che lega musica e medicina, con un occhio strettamente scientifico sull’aura di mistero che da sempre avvolge la scomparsa di Fryderyk Chopin e Wolfgang Amadeus Mozart, a cura dei dottori Giuseppe Lauriello ed Enza Maria Ottoveggio. Il convegno in pomeridiana, presieduto dal Dottor Giuseppe Lauriello, già responsabile Uoc pneumologia Ospedale “G.da Procida” di Salerno, prenderà il via, alle ore 15, con una dimostrazione a cura del Dr. Alfonso Salvati per la Medi, circa “L’elastocompressione nel linfedema Primitivo”. A seguire, alle ore 15,45, i saluti del Presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno Dottor Giovanni D’Angelo, unitamente a quelli del Presidente della Fondazione Scuola medica Salernitana Onorevole, Dottore, Enrico Indellie del Presidente del Centro Studi Eutopia e direttore del dipartimento di Area Critica Asl Salerno, Dottore Fernando Chiumiento. Alle ore 16, introdurranno i lavori i moderatori la Dottoressa Olga Chieffi, in qualità dicritico musicale e il Dottore Giuseppe Iagulli, Presidente emerito A.M.A.R.S. Quindi alle ore 16,30 il Dottore Giuseppe Lauriello, illustrerà le sue tesi su “Il caso Chopin”. Al grande pianista e compositore fu diagnosticata la tubercolosi e fu trattato per essa secondo la pratica contemporanea, compresi il salasso e il lavaggio colico. La tubercolosi figurava nel suo certificato di morte, nonostante la presunta assenza dei tipici cambiamenti dell’organo. I critici di ipotesi alternative sulla malattia di Chopin sottolineano le abbondanti prove della tubercolosi. Tosse cronica ed emottisi sono sintomi comuni di tubercolosi; le complicanze possono includere sia la pericardite, che causa insufficienza del cuore destro, sia le bronchiectasie, che si manifestano con tosse produttiva e insufficienza respiratoria. Sono stati fatti tentativi per ottenere il permesso di estrarre una piccola quantità di tessuto dal cuore di Chopin al fine di testarlo in una serie di condizioni specifiche. Il Dr. Michael Witt dell’Istituto di Biologia Molecolare e Cellulare di Varsavia ha fatto una simile richiesta nel 2008, ma il governo polacco ha negato il permesso. Nel 2017 è stata infine eseguita un’ispezione visiva sul cuore di Chopin conservato nell’alcool. L’ispezione ha suggerito che un raro caso di pericardite, causata da complicanze da tubercolosi cronica, sia stata la probabile causa della morte di Chopin. Il convegno sarà chiuso dalla Dottoressa Enza Maria Ottoveggio, Responsabile del Centro di Malattie Rare Cardiovascolari e Linfatiche Asl di Salerno, referente Uoc Chirurgia Vascolare Asl Salerno, nonché Presidente del Centro Studi e Ricerca Associazione Mozart Italia Sede Salerno O.n.l.u.s. La relazione riguarderà “Il linfedema Primitivo, le malattie rare e il caso Mozart”. Sul caso Mozart, sulla sua morte, anche alla fine degli anni Cinquanta, si scrisse molto ed a sproposito, incluso il sospetto di avvelenamento ( da metallo, mercurio, piombo, quindi con acqua toffana”) da parte del musicista italiano Salieri, ipotizzato nel 1953 da Belza e avvalorato nel 1969 da Kerner. Valide invece tutte le altre ipotesi : idropisia (oggi diremo scompenso cardiaco destro ed edema cerebrale), febbre miliare, febbre reumatica, insufficienza renale, poliartrite, tutte conseguenze delle patologie rare di cui Mozart era portatore: Sindrome di Tourette, (malattia rara neurologica extrapiramidale) e la Sindrome di Aagenaes (Malattia Linfologica dovuta alla ipoplasia congenita dei vasi linfatici responsabile delle problematiche cardiache, renali, reumatiche e gastrointestinali che hanno afflitto Mozart nella sua breve ed intensa vita). Le stesse malattie rare indicate sono da una parte state causa di afflizione ma dall’ altra opportunità per il genio salisburghese, sia per la fervida genialità, che queste alterazioni geniche hanno espresso, non solo in Mozart, ma anche in altri pazienti prevalentemente pediatrici e sia perchè la sua fragilità è diventata ragione di predilezione da parte del padre Leopold del giovane compositore che si fece carico di accompagnare il suo enfant prodige per il mondo, mentre sua sorella Nannerl lavorava in patria come insegnante di musica anche per sostenere le spese mediche dell’amato fratello. Le controversie mediche sulla vita e la morte di Mozart sono state quindi croce della sua breve esistenza ma anche delizia per la fervida attività compositiva che abbiamo ereditato. Il momento conviviale, offerto dalla Amnol e Medi concluderà il convegno.
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