In poco meno di 3 mesi dalla sua riapertura, il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana e il Museo Roberto Papi perdono un pezzettino della loro storia e del loro valore, dicendo addio a validi eventi di valorizzazione quali Delitto al Museo Papi, A merenda con Trotula e innumerevoli altre iniziative didattiche e turistiche messe in campo, a titolo gratuito, negli ultimi 12 anni, dalla cooperativa sociale Galahad. Il neo presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana, Enrico Indelli, infatti, insieme ad un suo collaboratore, Massimo Carmando nominato ora neo-direttore della stessa Fondazione, hanno posto fine alla preziosa collaborazione per la gestione degli eventi e la valorizzazione delle due strutture museali portata avanti, con sacrifici e tenacia, dai volontari. Volontari nel vero senso del termine se si considera che le manifestazioni proposte siano state realizzate per lo più a spese della cooperativa. Le promesse e gli accordi verbali di supportare in termini diversi l’impegno dei volontari, pronunciati anche pubblicamente, dal dottor Indelli (anche nel periodo natalizio, presso Palazzo Fruscione), sono caduti nel vuoto: dal 16 marzo, a mezzo mail, la cooperativa che,da dicembre a metà dello scorso mese si era cimentata nel tenere in vita i due musei come richiesto dalla Fondazione, ha ricevuto la comunicazione di fine collaborazione da parte della Fondazione “per mancanza di fondi”. La stessa Fondazione, tuttavia, per non chiudere le strutture museali appena riaperte dopo il restyling, ha ben pensato di impiegare alcuni dei nuovi volontari reclutati dalla cooperativa Galahad, per “gestirli direttamente”, senza, dunque, la mediazione della stessa cooperativa, nell’ottica di un presunto risparmio di spesa, di cui a contare i danni saranno, inevitabilmente, gli stessi musei. Musei che inizialmente sarebbero dovuti restare aperti ogni giorno, ma che, al momento, accolgono i turisti esclusivamente nei fine settimana per quel che riguarda il Museo Virtuale della Scuola Medica e addirittura solo su prenotazione per quel che riguarda il Museo Roberto Papi. Musei ai quali, senza una programmazione culturale e didattica, mancherà linfa vitale in quanto è ben noto come strutture storiche, custodi di patrimoni unici come la storia della Scuola Medica Salernitana – candidata peraltro all’Unesco- debbano garantire un’offerta formativa in grado di coinvolgere il pubblico di ogni età, favorendo il dialogo tra società e beni culturali, sulla falsariga di laboratori per le scuole e visite guidate in costume o teatralizzate promosse dalla cooperativa Galahad. Impensabile, “trattare” i musei come mere attività commerciali, in cui il visitatore non può far altro che acquisire nozioni nella maniera più tradizionale, senza attirare e stimolare curiosità in giovani e meno giovani. Nè tantomeno è consolante pensare che la sala del Museo Virtuale possa ospitare convegni e iniziative poco o per nulla inerenti alla storia della Scuola Medica Salernitana, come accaduto per gli ultimi incontri calendarizzati dalla nuova gestione capitanata dal dottor Indelli. L’unica speranza per salvare il turismo storico-culturale della città è quella di un cambio di rotta da parte della Fondazione, al fine di promuovere un’offerta più a passo con i tempi e, certamente, dotata di sottotitoli o dispostivi in lingua. Doveroso sottolineare come, solo qualche settimana fa, finalmente, è stata aggiunta la lingua inglese ai video del Museo Virtuale, che, per l’intero periodo di Luci d’Artista, nonostante le continue sollecitazioni da parte della cooperativa Galahad sulla richiesta dell’ampliamento dei sottotitoli in tutte le lingue, è risultato visitabile solo in italiano (prima del restyling invece, paradossalmente, la lingua inglese era già fruibile). “Non ci è stato possibile usufruire del Museo Virtuale perchè non offre sottotitoli in francese – ha confessato una coppia di turisti- Siamo rimasti profondamente dispiaciuti, in quanto non avremmo mai immaginato che un Museo che si definisce Virtuale, non possedesse neanche i supporti tecnologici in lingua per accogliere ogni straniero”. “Abbiamo fatto tappa con gli alunni presso il Museo Papi la settimana scorsa – racconta una docente salernitana – Purtroppo, nonostante il preavviso, non ci è stato possibile usifruire di visite guidate in costume come proposto negli anni precedenti dalla cooperativa sociale Galahad: un vero peccato aver perso questa opportunità didattica”. E mentre i volontari della cooperativa Galahad attendono di essere ricevuti dal sindaco Vincenzo Napoli per un confronto sull’accaduto, risulta sempre più urgente in città la riapertura dei Giardini della Minerva gestiti da Erchemperto che rappresentano l’unico barlume di speranza per appassionare turisti e scuole sulla storia della Scuola Medica Salernitana.
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