Multe del 2017: si deve pagare - Le Cronache
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Multe del 2017: si deve pagare

Multe del 2017: si deve pagare

Interviene senza tanti giri di parole il comandante della polizia locale di Agropoli Antonio Rinaldi. La questione è ovviamente relativa alle multe del 2017 che tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio sono state notificate agli agropolesi. In molti sono intervenuti sul caso. Tra essi, il noto avvocato Giuseppe Russo e li vicecoordinatore di Fratelli d’Italia cittadino Gennaro D’Amico che hanno invitato gli utenti a non pagare, il primo, e spiegato per filo e per segno lo stato delle cose, il secondo.

Rinaldi è noto in città per le tante decisioni prese utilissime alla cittadinanza come l’apposizione di attraversamenti pedonali rialzati, la nomina a suo vice di Valentina Nastari, moglie del presidente del consiglio Franco Di Biasi (protagonisti di una grande storia d’amore che li unisce laddove il lavoro li aveva separati), l’installazione di spartitraffico e il cambio delle regole per il parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria. Curriculum assolutamente degno di nota che oggi si arricchisce di nuove voci. Il comandante veste i panni del giudice di cassazione e dice agli agropolesi che devono pagare, lasciando loro, da persona magnanima e filantropa qual è, un piccolo spiraglio.

«Ci tengo a ribadire ancora una volta – afferma – che per le ingiunzioni 2017 inviate, come si può evincere dalle diverse normative elencate, non è intervenuta la prescrizione. Questo al fine di evitare che l’utente, ascoltando qualche imprecisa teoria di taluni, incorra nell’errore di non pagare con il rischio di vedersi aumentare l’importo richiesto. Questo ovviamente fermo restando il diritto di ognuno di presentare ricorso nelle sedi competenti. Nel contempo ci si rende conto dei fastidi che si arreca ai destinatari degli avvisi che hanno già pagato, i quali potranno però presentare ricevuta tramite pec da inviare al Comando o in caso l’avessero smarrita possono richiedere un controllo dei flussi fornendo i dati utili. La richiesta dei pagamenti, oltre ad essere un obbligo di legge, quindi un’attività dovuta, è anche un atto di giustizia nei confronti di chi le multe all’epoca le ha pagate e di coloro che le pagano senza battere ciglio». Insomma, ad Agropoli non si deve battere ciglio e si deve pagare per un atto di giustizia. Si appella al covid Rinaldi, ricordando, come si legge in un comunicato ufficiale di Palazzo di Città, “diverse istanze pervenute ed afferenti infondate eccezioni di prescrizioni” perché “tali immotivate richieste sono respinte in forza della sospensioni dei termini relativi alle attività di liquidazione, controllo, accertamento e riscossione, fissate per l’emergenza Covid-19”.

Si attendono adesso altri interventi da parte di esponenti della politica locale, molti dei quali avevano detto la loro quando le prime multe stavano arrivando, ma soprattutto sarà da capire cosa faranno coloro i quali sostenevano l’avvenuta prescrizione delle sanzioni elevate dall’autovelox del 2017. Gli agropolesi dovranno pagare? Stando a Rinaldi sì, senza se e senza ma, anzi senza battere ciglio, mentre secondo l’avvocato Russo di Noi Consumatori si può non pagare e le multe sono da impugnare perché illegittime. Dov’è la verità? Ai giudici l’ardua sentenza.