È forte il dibattito ad Agropoli sulla vicenda delle multe del 2017. Il comandante della polizia municipale Antonio Rinaldi ha deciso di recuperare le multe che il Comune di Agropoli aveva elevato in quell’anno e le sta riscuotendo, inviando ai cittadini dei decreti ingiuntivi. Il comandante fa sapere di aver molto lavorato per arrivare a questo esito: si è dato da fare non preoccupandosi delle insidie tipiche di un vecchio archivio come, ad esempio, la polvere ed è riuscito a trovare ben 1800 morosi che ormai avevano dimenticato di essere stati multati, anche perché molti di loro hanno già pagato. Rinaldi, però, dall’alto della sua esperienza previsto anche questo e ha chiarito come fosse semplice per il consumatore risolvere la questione. Basta, infatti, presentare al comando brevi manu o via posta elettronica certificata la relativa ricevuta di avvenuto pagamento.
Era intervenuto anche l’ex sindaco Adamo Coppola, alla guida della città proprio nel 2017, attaccando l’amministrazione comunale e il capo dei caschi bianchi. Oggi, infine, dice la sua anche un protagonista dell’antica vicenda dell’autovelox di Agropoli, quell’avvocato Giuseppe Russo che tanti ricorsi ha vinto proprio contro l’ente e che spesso è stato attaccato dai vari sindaci del territorio. Il legale non usa mezze misure e invita i cittadini a non essere precipitosi: «Non dovete assolutamente pagare – le sue parole affidate ai social – il comune di Agropoli è il comune più rosso d’Italia, rosso per i suoi bilanci penosi e rosso di vergogna. Perché tramite il raggruppamento temporaneo d’impresa Gamma Tributi, su cui giuridicamente c’è molto da dire, stanno arrivando dei solleciti per contravvenzioni elevate dall’autovelox nel 2017. Dovrebbero essere rossi di vergogna». Secondo il legale Russo si tratta di una situazione molto grave per la quale potrebbero anche scattare delle denunzie dato che sono arrivate delle ingiunzioni a cittadini che avevano vinto le cause.
«Non hanno nemmeno gli occhi per piangere – va giù duro Russo – e devono trovare il modo di fare soldi, anche se serve prenderli dai cittadini. È tutto inaccettabile. A chi ha ricevuto le ingiunzioni – aggiunge l’avvocato Giuseppe Russo – dico serenamente di non pagare. Quei decreti non sono da pagare ma da impugnare. Invito i cittadini a rivolgersi ad un legale, chiunque essi vogliano, perché non si può sottostare a quanto sta accadendo in questi giorni ad Agropoli, anche perché potrebbero arrivare anche altri decreti». Nei prossimi giorni, in ogni caso, potrebbero esserci delle novità in tal senso, mentre si attendono altri seri chiarimenti da parte di Palazzo di Città e da parte del comando della polizia municipale. La speranza è che Antonio Rinaldi, stoico comandante, non voglia continuare a scavare, preso da una smania speleologica negli archivi.