Mensa all’università, aumento contestato dagli studenti - Le Cronache
Attualità

Mensa all’università, aumento contestato dagli studenti

Mensa all’università, aumento contestato dagli studenti

di Carmine Rosamilia

Il nuovo anno porta con sé cattive notizie per gli studenti dell’Università degli studi di Salerno: dal 1 gennaio, infatti, è entrato in vigore il nuovo tariffario relativo al servizio Mensa, che prevede aumenti da 50 centesimi fino ad 1,30 euro a pasto a studente, a seconda della fascia di reddito.
Già lo scorso 29 dicembre, l’ADISURC (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania) aveva dato notizia, tramite il proprio sito istituzionale, dell’aumento delle tariffe, giustificandolo in parte con gli aumenti del costo dell’energia elettrica e delle materie prime, in parte sottolineando che l’Azienda, insieme alla Regione e all’Università, “è impegnata in un piano di sviluppo delle Residenze, delle Mense e degli spazi studio”. Ad eccezione degli studenti rientranti nella fascia di esenzione, dunque, le tariffe per coloro che si collocano nella I e nella II fascia sono aumentate di 50 centesimi a pasto, per coloro che si collocano nella III di 1,30€
La comunità studentesca è quindi insorta, facendo sentire la propria voce ed esprimendo la propria preoccupazione attraverso le Associazioni di riferimento.
Tra tutte, in particolare l’associazione Azione Universitaria-UNISA, attiva da poco meno di un anno nell’Ateneo salernitano ma espressione di una realtà nazionale che ha alle spalle decenni di storia, si è mobilitata per richiamare l’attenzione sul caro-mensa, attivando una raccolta firme a sostegno della richiesta di ripristino delle tariffe originarie. “Il problema di cui discutiamo”- afferma Romano Carabotta, Responsabile di AU-UNISA- “è serio e preoccupante. Le scelte effettuate dall’ADISURC in merito all’ampliamento degli spazi non possono ricadere, da un giorno all’altro, sulle tasche degli studenti, soprattutto di quelli non beneficiari delle borse di studio, già gravati dal costo delle tasse universitarie”. E conclude: “È per questo che la nostra Associazione ha deciso di mobilitarsi allo scopo di provare a limitare i danni, lavorando per tentare di fare dall’esterno ciò che i Rappresentanti eletti in seno al CdA-ADISURC (di schieramento opposto, nda) non hanno ritenuto di fare dall’interno: in primis chiedendo un incontro ufficiale con gli organi dell’Azienda competenti, poi avviando la raccolta firme”.

Articolo Precedente